Il ministro Zangrillo in un’intervista al ‘Corriere di Torin0’ ritorna sul no del Cio alla pista di Cesana e ribadisce la posizione del governo.
Mancano ancora più di due anni alle Olimpiadi di Milano-Cortina, ma continua a tenere banco la questione la pista per il bob. Dopo le difficoltà riguardanti l’impianto di Cortina, il Coni aveva proposto al Cio di far disputare le gare a Cesana, struttura già utilizzata per i Giochi del 2006, ma il Comitato internazionale ha bocciato anche questa ipotesi.
“Una decisione che ci ha colto di sorpresa – l’ammissione di Paolo Zangrillo, ministro della Pubblica amministrazione, in un’intervista al Corriere di Torino – soprattutto non capiamo la scelta di liquidare il tutto con un comunicato. Io comunque penso che la partita sia ancora aperta. La nostra posizione è molto chiara sul fatto che i Giochi dovranno svolgersi in Italia e abbiamo dato mandato alla Sismico di approfondire meglio il dossier della pista di Cesana“.
In questa intervista Zangrillo sottolinea che la volontà del governo è quella di “far disputare l’intera manifestazione su territorio italiano. La pista esiste e fino al dicembre del 2022 il pistino per la spinta è stato molto utilizzato“.
L’esponente della maggioranza sottolinea che si tratta di “un tracciato molto tecnico ed è stato promosso anche da Armin Zoggeler. Inoltre, per ammodernare la pista di Cesana servono circa 30 milioni di euro. Si tratta di una cifra inferiore rispetto a costruirne una nuova“.
Per Zangrillo far svolgere le gare di bob su una pista straniera significa “dichiarare l’incapacità del nostro Paese di gestire una competizione come l’Olimpiade. Abbiamo una grande opportunità. L’impianto esiste e c’è l’opportunità di rilanciarlo. Sono certo che il presidente Malagò e il Coni faranno di tutto per consentire che le gare di bob si disputino in Italia. Il nostro obiettivo è quello di far diventare Milano-Cortina una edizione memorabile come quella del 2006. E, inoltre, con Cesana queste Olimpiadi diventerebbero delle Alpi“.