Alla Camera è cominciata la discussione generale del disegno di legge che introduce il divieto di produzione e immissione sul mercato di alimenti, bevande e mangimi coltivati in laboratorio.
Il provvedimento stabilisce anche il divieto di chiamare “carne” prodotti trasformati che contengono proteine vegetali.
“È propaganda”. Il deputato Pd in Commissione agricoltura Stefano Vaccari non usa mezzi termini: “Si tratta di propaganda perché è un provvedimento che vieta qualcosa che non è ancora in commercio e non è di certo la prima minaccia del mondo agricolo in questo momento. È propaganda perché i problemi veri sono i cambiamenti climatici, l’accesso al credito e la lotta ai nuovi insetti e patogeni che stanno colpendo alcune tipologie di colture agricole. È propaganda perché una volta approvato da questa Camera in via definitiva, il provvedimento arriverà in Unione europea, subirà necessariamente un esame e probabilmente l’avviamento di una procedura di infrazione contro l’Italia, perché la regolamentazione a livello europeo su questi temi è il libero mercato sancito di comune accordo dall’Ue”.
Secondo Vaccari la legge si allontana anche dalle motivazioni che hanno spinto le organizzazioni agricole e dei consumatori, dalle Acli a Slow Food, da Federparchi a Kyoto Club, alla Cna, a fare un manifesto a favore della cultura del cibo di qualità e contro il cibo artificiale e di laboratorio: “Noi chiedevamo di fare un ragionamento diverso, sottolineato anche da tante associazioni che sono state audite e che hanno portato le loro ragioni con il loro manifesto a favore della coltura del cibo di qualità, con l’obiettivo di non alzare una bandiera ideologica e propagandistica ma di accompagnare e sostenere le sfide agricole che intendono restare fedeli a un’idea di rispetto e rigenerazione delle risorse naturali, senza la logica necessariamente dei divieti e delle proibizioni e delle sanzioni che non porterà a nulla”.
No alle bandiere ideologiche, quindi, è la richiesta del Pd, ma piuttosto continuare con la ricerca per verificare se questi cibi facciano bene alla salute: “Il nostro obiettivo è soprattutto continuare sul fronte della ricerca un percorso di analisi e verifica soprattutto della salubrità di questi nuovi cibi che, com’è capitato per gli insetti, devono essere verificate dalle autorità europee. Chiedevamo un ragionamento più complesso che il centrodestra non ha voluto fare. Ora useranno questi argomenti quando sarà avviata la procedura di infrazione, per dire che l’Europa è una matrigna cattiva perché molto probabilmente qualcuno, a partire dall’esponente principale della destra al governo che si occupa di questi temi, sarà candidato alle elezioni europee e ovviamente dovrà fare leva su questo”.
Il ddl sulle carni in laboratorio, secondo Vaccari non sono la priorità del mondo agricolo: “Servono invece misure ad hoc che consentano alle imprese agricole di accedere a risorse per continuare a investire sulle proprie aziende. Cosa che al momento non possono più fare perché negli ultimi cinque anni in quasi tutto il Paese sono state colpite o da eventi calamitosi, o da patologie o da insetti che le hanno messe in ginocchio. Tutte queste cose hanno costretto molto spesso le imprese a impegnare le proprie riserve nel ripristino delle proprie attività e colture”.
Alle imprese agricole, aggiunge il deputato Dem, servono aiuti da parte dello Stato per restare a galla: “Siamo in una condizione di difficoltà con aziende che stanno decidendo se continuare o no la propria attività, quindi bisogna consentirgli un accesso al credito diverso da quello che gli è stato possibile fino ad oggi, attraverso garanzie dello Stato, in grado di mettere in condizione il Made in Italy di cui il governo si riempie la bocca. Bisogna permettere alle aziende di investire sulla loro sostenibilità, sulla produzione di energia da fonti rinnovabili e sulla sostenibilità economica, ambientale e sociale. In tante aree interne esse custodiscono il territorio, quindi vanno aiutate nell’opera di lavoro sul dissesto idrogeologico”.
Vaccari annuncia barricate sulla Legge di bilancio: “Stiamo esaminando i pochi articoli sulle aziende agricole che il governo ha inserito nella Manovra 2024 e produrremo le nostre proposte per modificarla. Non basta stanziare soldi per rispondere alle emergenze del settore in questi anni, ma servono misure a lunga gittata in grado di garantire un futuro al mondo agricolo abbandonando la logica dello spot e dell’emergenza”.