Alessandro Cattaneo in un’intervista al ‘Quotidiano Nazionale’ apre al dialogo con le opposizioni sul premierato. Ma su un punto la maggioranza non fa un passo indietro.
Sì al dialogo, ma ad una sola condizione. E’ questo il messaggio che arriva da Alessandro Cattaneo. L’esponente di Forza Italia in un’intervista al Quotidiano Nazionale conferma la volontà della maggioranza di dialogare con le opposizioni sul premierato, ma un punto resta imprescindibile e su questo non c’è nessuna intenzione di fare un passo indietro.
“Siamo molto contenti del lavoro fatto dal ministro Casellati – sottolinea Cattaneo – siamo aperti al dialogo con le opposizioni, ma la figura del premier con più poteri non può essere negoziabile. Noi non faremo nessuna prova di forza. Siamo disponibili a trovare un accordo sul resto del provvedimento. Sul ruolo di un presidente del Consiglio forte non faremo nessun passo indietro anche perché in questo modo lo aveva pensato anche Silvio Berlusconi“.
“Siamo pronti anche al referendum”
La maggioranza proverà nelle prossime settimane ad approvare il provvedimento in Parlamento. In caso contrario, Cattaneo spiega che non c’è timore di andare alla prova del referendum: “E’ una possibilità. Noi non faremo nessuna prova muscolare e siamo pronti a spiegare agli italiani la bontà di questo provvedimento“.
“Come detto in precedenza, siamo aperti al dialogo con le opposizioni – ribadisce l’esponente di Forza Italia – perché con una riforma condivisa aumentano le possibilità di cambiare la situazione“.
“Vogliamo evitare un conflitto con il Capo dello Stato”
Cattaneo conferma che in caso di mancato accordo sul secondo premier “si torna al voto. La nostra intenzione è quella di evitare un conflitto con i poteri dello Stato. La riforma non cambia il ruolo del presidente della Repubblica. Questo resta immutato anche se c’è qualche limite in più. Mi sembra un giusto compromesso per non dare vita a governi tecnici sostenuti da una maggioranza che non è quella scelta dal popolo“.
E l’esponente di Forza Italia conclude: “Il nostro obiettivo con questa riforma è arrivare a scrivere sulla scheda elettorale il nome del premier“.