Dalle parole sono passati ai fatti, una violenta lite finisce in rissa: botte tra un professore ed il suo studente
Scene di ordinaria follia quelle che si sono verificate ieri mattina, lunedì 6 novembre, in un istituto tecnico professionale di Roma. Ci troviamo nella zona Monteverde dove è andata in scena un pessimo episodio che ha visto come protagonisti un professore ed un suo alunno. Secondo quanto riportato da alcuni media locali, con la testimonianza da parte di chi era presente, i due hanno iniziato a litigare prima verbalmente e poi fisicamente. Dando scena ad una vera e propria rissa. Il tutto sotto gli occhi degli altri alunni.
Una vera e propria scazzottata dove, ad avere la peggio, è stato il professore. Quest’ultimo ha ricevuto due pugni che lo hanno fatto battere, con la testa, rovinosamente a terra. Vittima un uomo di 52 anni che è stato ricoverato in “codice rosso”. Fortunatamente, però, con il passare delle ore, le sue condizioni sono nettamente migliorate. Tanto è vero che il personale medico lo ha dichiarato “fuori pericolo“.
Cosa è successo di preciso? Secondo quanto riportato dalla polizia tutto sarebbe nato dal rimprovero di un docente nei confronti del suo alunno. Quest’ultimo accusato di dare fastidio ai suoi compagni e di interrompere la lezione. Il ragazzo, però, non è rimasto in silenzio ed ha risposto a tono al professore. Fino a quando la situazione non è sfuggita completamente di mano quando i due sono arrivati alle mani. Per le forze dell’ordine, dopo alcune testimonianze, pare che a colpire per primo sia stato il docente con uno schiaffo.
Il giovane, però, ha risposto con due cazzotti dritti sul volto del suo insegnante. Lo stesso che, però, una volta aver perso l’equilibrio è andato a sbattere violentemente la testa sul pavimento. Gli agenti, però, hanno ricevuto versioni discordanti sull’accaduto. Il minore afferma di essere stato aggredito e di aver risposto, mentre il professore ha ammesso di non aver mai toccato lo studente ma solamente rimproverato. Adesso la palla balza direttamente tra le mani della magistratura che dovrà decidere sul da farsi.