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Gaza, Bertolotti (Ispi) a Notizie.com: “Bomba atomica? Lo escludo, a meno che non fosse in pericolo lo Stato di Israele”

Published by
Giovanna Sorrentino

Escluderei categoricamente l’uso della bomba atomica, a meno che non fosse in pericolo l’esistenza dello Stato di Israele”. 

Ai microfoni di Notizie.com, Claudio Bertolotti, ricercatore dell’Ispi, analizza gli ultimi avvenimenti della guerra tra Israele e Hamas, a partire dalla richiesta del presidente Usa Joe Biden a Benjamin Netanyahu di tre giorni di tregua militare alla quale il presidente israeliano ha risposto un secco no, passando per il pericolo dell’allargamento del conflitto.

L’esperto esclude l’uso delle armi atomiche: “Hamas non è una minaccia in grado di aprire all’ipotesi di un collasso dello Stato israeliano. Anzi, Israele si è rafforzata dopo gli attacchi del 7 ottobre e lo conferma la compattezza con cui sta portando avanti l’offensiva militare”. 

Gaza, Bertolotti (Ispi) a Notizie.com: “Bomba atomica? Lo escludo, a meno che non fosse in pericolo lo Stato di Israele” (Ansa Foto) – notizie.com

Come mai Benjamin Netanyahu non ha accolto la richiesta di Joe Biden di tre giorni di tregua?
La scelta di Netanyahu è razionale e politicamente coerente con la scelta di rispondere militarmente all’attacco di Hamas. Concedere una tregua significherebbe consentire al gruppo terroristico di riorganizzarsi, sia in termini di ripristino delle infrastrutture danneggiate sia in termini di comando e controllo, visto che molti comandanti di livello medio sono stati eliminati. Hamas ha la necessità di ristabilire la gestione del terreno. Quella di Netanyahu quindi, è una scelta che risponde a un’esigenza militare israeliana”;

Ma allora perché Biden ha chiesto una tregua?
Biden ha fatto questa richiesta per una questione di opportunità politica, perché la pressione dell’opinione pubblica va verso una soluzione non violenza. E anche perché è concreto il rischio di un’escalation orizzontale”;

La guerra rischia di coinvolgere altri Paesi.
Il coinvolgimento di altri attori da Hezbollah e dei gruppi siriani sostenuti dall’Iran e dei palestinesi in Cisgiordania, può aumentare l’intensità e l’estensione del conflitto. Quindi anche quella di Biden è una richiesta che parte da una scelta razionale, che corrisponde alle priorità statunitensi: non portare a un’escalation della violenza a livello regionale, allargando così il conflitto al di fuori dei confini di Israele”;

Gaza (Ansa Foto) – notizie.com

Quali sono i rischi?
Il pericolo principale è che con un intervento diretto di Hezbollah, il Libano possa essere trascinato in un conflitto che non cerca, e che potrebbe avere ripercussioni pesanti e gravi per la stabilità – e forse anche per l’esistenza stessa – dello Stato libanese. Guardando alla Siria invece, il rischio è il coinvolgimento delle milizie sciite sostenute dall’Iran, che possono portare a un coinvolgimento diretto di queste unità dal fronte siriano, quindi estendere il conflitto oltre il Golan e nella peggiore delle ipotesi trascinare anche l’Iran, che non vuole scendere in guerra”;

Potrebbe farlo?
Potrebbe essere costretto a farlo se ci fosse un effetto domino in grado di abbattere quei freni che per il momento tengono le parti imbrigliate e non coinvolte nell’allargamento del conflitto”.

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Giovanna Sorrentino