Giuliano Urbani, co-fondatore di Forza Italia, in un’intervista a ‘La Repubblica’ parla del premierato: “La direzione è quella giusta. Ma mi aspettavo qualcosa di diverso”.
Giuliano Urbani ai microfoni de La Repubblica parla del premierato ed evidenzia i pregi e i difetti di una riforma che continua a far molto discutere: “La direzione è sicuramente quella giusta. Diciamo che mi aspettavo un qualcosa di presidenziale. Ma voglio anche dire che questa iniziativa mi sembra ottimista e ingenua“.
Sulla parte più debole della riforma il co-fondatore di Forza Italia non ha dubbi: “Di certo la nomina del nuovo presidente del Consiglio in caso di una caduta. Non penso che si creerà una situazione del genere. Ma in caso di crisi, questo è un pannicello caldo. La verità è un’altra: si sente l’esigenza di una riforma e la si mette sul tavolo“.
Per arrivare al due terzi del Parlamento la maggioranza deve trovare l’accordo con le opposizioni, ma la strada non è semplice. “Serve un piccolo miracolo – ammette Urbani – poi dipende anche dalle forze politiche. Diciamo che non so quanto Schlein voglia aprire un dialogo con la maggioranza su questo tema“.
“E’ l’ora di fare un elogio alla debolezza – spiega ancora l’ex ministro – se tutti, anche chi oggi si crede più forte, prenderà atto di non esserlo, allora ci sarà la possibilità di dare il via libera a questa riforma che rafforza i poteri dell’esecutivo e che servirà a tutti“.
Strada chiusa, almeno per Urbani, al referendum: “Stiamo parlando di una roulette. Non si può fare assolutamente affidamento su questo passaggio”. Per il co-fondatore di Forza Italia un passaggio anche sull’abolizione dei senatori a vita: “Un qualcosa che mi lascia indifferente e vi spiego anche perché. Non penso che si arriverà a quel punto. La norma sarà modificata“.