Il presidente della commissione Libertà Civili, Giustizia e Affari Interni del Parlamento europeo è contrario all’accordo tra i due paesi
Lopez Aguilar non vede di buon occhio il patto siglato tra Italia e Albania. Da come ne parla sembra quasi sia stato fatto un sotterfugio all’Europa. “Stiamo lavorando molto per costruire un’architettura europea in modo da garantire la certezza del diritto nella gestione dei flussi e nel frattempo cosa succede? Che il governo di uno Stato membro fa una mossa unilaterale con il governo di uno Stato terzo per un piano insostenibile, frammentario, disordinato, senza lungimiranza, basato soltanto sul principio di azione-reazione. È incredibile“. Non è per niente contento Juan Fernando Lopez Aguilar, il presidente della commissione Libertà Civili, Giustizia e Affari Interni del Parlamento europeo e non ha alcun problema ad esternarlo.
Lopez Aguilar è un eurodeputato socialista spagnolo, ex ministro della Giustizia del governo Zapatero, e da quando ha saputo di questo patto per i migranti tra Italia e Albania, non è rimasto contento soprattutto per l’iter e perché secondo lui sarebbero state violate alcune leggi internazionali, soprattutto per gli accordi fra gli Stati. “Sono un politico, ma sono anche un giurista. E dunque per valutare il piano bisogna guardarne i dettagli. Il problema è che non si conoscono: la Commissione non è stata nemmeno consultata. In ogni caso già si vede che l’accordo punta esternalizzare la gestione delle procedure d’asilo. E secondo l’architettura giuridica che stiamo costruendo, questo sarà incompatibile con il diritto europeo“.
“La Commissione Europea la reputa inaccettabile”
Il presidente del Consiglio Meloni sostiene che i centri saranno sotto la giurisdizione italiana, ma per Lopez Aguilar non è una cosa che si può fare a livello europeo senza passare prima per la giurisdizione europea: “Si tratta di una cosa insensata. Come detto, per una valutazione abbiamo bisogno dei termini dell’accordo. Ma l’idea stessa che sta alla base del piano è incoerente con ciò che vogliamo fare a livello europeo“.
Il governo italiano ha fatto l’identico errore della Commissione europea quando ci fu l’accordo con il memorandum della Tunisia che fu firmato senza che ci fosse il via libera degli altri governi europei e qui Lopez Aguilar si scalda: “È proprio per questo che abbiamo criticato il memorandum. Non perché sia sbagliato cercare una cooperazione con i Paesi di origine e di transito dei migranti. Il problema è che la risposta della Commissione è stata inaccettabile. Von der Leyen non dirige la politica estera dell’Ue: per muoversi ha bisogno di un mandato del Consiglio e quando si usano i fondi Ue serve anche il consenso del Parlamento, altrimenti l’accordo non ha valore. Ha promesso 900 milioni di euro alla Tunisia e per onorare questo impegno non si può prescindere dal via libera del Parlamento europeo”.