Nicola Gratteri da sempre è in prima fila nella lotta alla mafia. E in un’intervista ad ‘Avvenire’ racconta come è cambiato il traffico gestito dai boss.
Da sempre in prima fila nella lotta alla mafia, Nicola Gratteri in una lunga intervista ad Avvenire svela come sono cambiate le mafie e, soprattutto, i traffici con l’avvento della tecnologia. Il nuovo procuratore di Napoli ricorda che “i boss hanno sempre dimostrato una grande capacità di adattamento. Sono ancora forti e stanno esplorando anche degli nuovi spazi“.
“Hanno iniziato con i social media – aggiunge il procuratore – ed oggi stanno guardando con interesse agli attacchi informatici, alle frodi online e tutte le altre attività illecite che si possono fare sul web. Sono molto attenti anche al dark web e da alcuni anni utilizzano anche le criptovalute per i loro affari“.
Su chi riesce in questo momento a sfruttare meglio il web, Gratteri non ha dubbi: “Di certo la ‘Ndrangheta sembra essere leggermente avanti alle altre per quanto riguarda la gestione delle criptovalute e attività illegali online. La Camorra sembra puntare soprattutto sui social media, un mondo che comunque viene esplorato anche da altre associazioni, tra cui esponenti dei clan del Gargano”.
“Nei bazar digitali – spiega ancora il procuratore di Napoli – si vende praticamente di tutto. Ma il dark web serve in particolare a custodire server utili a a comunicazioni sempre più sofisticate e protette“.
Gratteri per anni è stato a Catanzaro. Ora il trasferimento a Napoli per dare la caccia agli esponenti della Camorra. “Non ho la pretesa di fare valutazioni sulle tante mafie presenti in Campania – sottolinea il procuratore – posso comunque dire che i magistrati e gli investigatori sono molto competenti ed io sto aggiornando le mie conoscenze sul fenomeno, che comunque non è assolutamente diverso dalla ‘Ndrangheta. Di certo posso assicurare il nostro impegno a rendere questi territori più vivibili“.