Gaza, Di Nisio (Aidosp) a Notizie.com: “Netanyahu non ascolta nessuno, il rischio della bomba atomica c’è”

Potrebbe succedere che venga utilizzata la bomba atomica” nel conflitto tra Israele e Hamas. “Adesso tutto si muove sulla lama di un rasoio. La cosa strana è che Benjamin Netanyahu non sente nessuno, va avanti”. 

Francesco Di Nisio, presidente dell’Associazione italiana dottori in scienze politiche (Aidosp), ritiene che se fosse a rischio l’esistenza stessa dello Stato di Israele, o se l’Iran prendesse parte al conflitto, potrebbero essere usate le armi atomiche. Il politologo, in esclusiva a Notizie.com, punta il dito contro il presidente israeliano, che ha risposto picche a Joe Biden in merito alla richiesta di una tregua umanitaria di tre giorni: “Avrà il polso della situazione meglio di noi? Netanyahu si sta macchiando di crimini di guerra e almeno apparentemente su questo gli Usa prendono le distanze. Biden sta cercando di alleviare la sua posizione convincendolo a fare una sosta breve per gli aiuti umanitari per compensare gravi danni. Vedremo cosa succederà, ma intanto gli innocenti continuano a morire e non dovrebbe essere così, tenuto conto anche della civiltà di cui si vanta Israele”. 

Gaza, Di Nisio (Aidosp) a Notizie.com: "Netanyahu non sente nessuno e va avanti, il rischio della bomba atomica c'è"
Gaza, Di Nisio (Aidosp) a Notizie.com: “Netanyahu non sente nessuno e va avanti, il rischio della bomba atomica c’è” (Ansa Foto/Linkedin) – notizie.com

In quale momento potrebbe essere usata una bomba atomica?

Ma in quale momento preciso potrebbe essere usata la bomba atomica? Di Nisio spiega che non è così semplice: “Ci sono accordi a livello internazionale basati anche sul disarmo e il livellamento di potere per la detenzione di testate nucleari”. Tuttavia non esiste una regola precisa: “Un giorno si decide di avere il primato di un conflitto e si sgancia una testata, dando il via a una reazione a catena”. Il pericolo sta nel fatto che “prima era necessario far partire un aereo, adesso basta premere due pulsanti. Questo dovrebbe allertare i signori che hanno in mano il potere decisionale. Ed è veramente strano che Israele non ascolti le sollecitazioni degli Stati Uniti, dal momento che senza di loro Netanyahu non va da nessuna parte”. 

Il premier israeliano, aggiunge Di Nisio, “da una parte approfitta di avere un alleato potente, dall’altra non ascolta i suoi ovvi consigli. C’è da riflettere e pensare: evidentemente ci sfugge qualcosa”. Netanyahu, aggiunge il presidente di Aidosp, “non ha ascoltato i consigli di Biden che aveva sollecitato un altro tipo di intervento, mirato verso Hamas e non verso la Palestina”. 

Grazia a Zaki, il politologo a Notizie.com: "Un buon inizio per la collaborazione dell'Egitto sul caso Regeni"
Grazia a Zaki, il politologo a Notizie.com: “Un buon inizio per la collaborazione dell’Egitto sul caso Regeni” (Foto di Linkedin) – notizie.com

Hamas usa la strategia del terrore

La decisione del presidente israeliano di non concedere la tregua ad Hamas potrebbe essere stata strategica, per non dargli di riorganizzarsi. Ma Di Nisio spiega che l’organizzazione terroristica sta usando gli ostaggi come scudo attraverso la strategia del terrore: “Chi usa la strategia del terrore, è scontato che si faccia scudo con gli ostaggi e li usi per ricattare l’altra parte. Infatti li rilascia col contagocce, in modo da usarli per ottenere ciò che vuole nel tempo”. E che “è ovvio che Hamas si possa riorganizzare durante un’eventuale tregua. Non è normale invece che Israele non ascolti l’alleato più potente, nemmeno negli interventi più scontati che sono quelli umanitari. In Occidente facciamo di tutto per non dimenticare l’Olocausto, però pare che Israele stia facendo quello che ha subito e questo è da condannare umanamente”. 

Gaza
Gaza (Ansa Foto) – notizie.com

“Sembra che alcuni Paesi covino qualcosa”

Il punto è fermare i terroristi, “ma non bombardando ospedali, ambulanze e scuole”. Secondo Di Nisio si fa sempre più attuale il rischio dell’allargamento del conflitto: “La cosa strana è che sia ancora tutto dormiente. Gli altri Paesi non si stanno ancora muovendo e questo è un bene, ma il pericolo resta. Temo che l’allargamento tanto temuto del conflitto possa avverarsi e sarebbe una cosa che nessuno potrebbe fermare. Molti di quei Paesi che pensavamo facessero la voce grossa, pare che covino qualcosa”. Ma cosa? “Non so cosa. C’è un enorme punto interrogativo, ma se fossi Israele ci penserei, perché rischia di essere la causa di un conflitto mondiale. Invece Netanyahu sembra determinato”. 

“La comunità internazionale dovrebbe fare di più e presto”

L’esperto punta il dito anche contro la comunità internazionale, rea di non fare abbastanza: “Dovrebbe fare di più. Mi chiedo come mai non stiano mettendo in campo iniziative facili e veloci. Si lavora, si cerca di convincere, ma ci sono fatti eclatanti ed evidente che tutto il mondo vede. La comunità internazionale è consapevole che si stanno commettendo crimini di guerra, ma non vedo una forza composta da quelli che non approvano. Questo è molto strano. Si deve fare presto e si farà. Ma nel frattempo muoiono persone”. 

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