Partito Democratico, Chiara Gribaudo non si arrende e punta ad una alternativa valida alla Meloni: di questo e molto altro ne ha parlato al ‘Manifesto’
Quella di domani è una grande giornata per il Partito Democratico che scenderà in piazza, a Roma, per la manifestazione indetta da mesi. In prima linea ci sarà anche la vicepresidente Chiara Gribaudo. A meno di 24 ore da quello che accadrà l’esponente dei dem ne ha voluto parlare in una lunga intervista che ha concesso al ‘Manifesto‘. Alla domanda su quale sia il motivo principale per cui si recheranno in piazza del Popolo la risposta non si è fatta assolutamente attendere.
Queste sono alcune delle sue parole rilasciate al noto quotidiano: “Noi scendiamo in piazza per dire che vogliamo un paese diverso da quello che ci ritroviamo dopo un anno di governo Meloni. Sindacati e associazioni hanno già fatto sentire la loro voce, ora tocca a noi: l’opposizione deve uscire dai palazzi, vogliamo condividere la battaglia contro la manovra e contro i tagli alla sanità con la nostra comunità e con chi vuole darci una mano“.
Poi ha continuato dicendo: “Il Pd per cambiare ha bisogno di una intelligenza diffusa, c’è una larga parte di Italia che fa fatica, non solo i più deboli ma anche il ceto medio che è penalizzato dai tagli alla sanità e alla scuola. Stiamo facendo il nostro percorso, ora è nelle condizioni di mandare messaggi chiari, di essere una forza realmente popolare capace di riannodare i fili con chi ha smesso di credere nella politica“.
Si è trattato anche uno dei temi di questi giorni come il conflitto in Medio Oriente. La posizione del partito in questione non è cambiata affatto: “Tutto il PD è unito nel chiedere la pace. Siamo per una soluzione che preveda due popoli e due stati. Schlein ha alzato i toni nel condannare i massacri di civili a Gaza. A pagare il prezzo non possono essere civili inermi, soprattutto bambini. Usa, Ue e paesi arabi moderati devono lavorare per arrivare a una soluzione politica“.
In conclusione si è soffermata a discutere della premier Giorgia Meloni. Anche quella di domani sarà una occasione di mostrare il loro dissenso nelle sue decisioni: “Nel mondo progressista e di sinistra c’è una sensibilità sul tema dell’uomo solo al comando, ci sono ancora anticorpi diffusi, nonostante i tentativi della destra di riscrivere la storia. Se si parla di stravolgimento della Costituzione, di riduzione dei poteri del Quirinale, il nostro popolo è pronto a mobilitarsi. Vogliamo costruire una alternativa alla premier“.