Minniti: “Intesa Italia-Albania è un tampone, il nodo resta i rimpatri”

Parla l’ex ministro e vede delle difficoltà sul patto siglato tra Meloni e Rama sui migranti e sulla linea da adottare

Un accordo che fa ancora discutere. Perfino l’ex ministro Marco Minniti che aveva lodato la linea del governo Meloni sui migranti e sul patto per l’Africa e il piano Mattei, non sembra vedere di buon occhio questo accordo tra Italia e Albania. “L’unico precedente è quello con Regno Unito-Ruanda del 2022. A oggi non è stato trasferito alcun migrante. Aggiungo: la preoccupazione per loro era l’immigrazione albanese. Non fossero cose serissime si potrebbe dire: la Gran Bretagna voleva portare gli albanesi in Ruanda, noi gli africani in Albania, non mi sembra una prova di grande lungimiranza“, le parole al CorSera dell’ex Ministro dell’Interno che non condivide l’iter ma neanche le finalità dell’intesa con l’Albania.

L'ex ministro
L’ex Ministro dell’Inter Marco Minniti (Ansa Notizie.com)

Pensare che Minniti aveva fatto i complimenti a Meloni per la sua linea con l’Africa, soprattutto per come aveva presentato il Piano Mattei: “Avevo apprezzato l’idea di un patto con l’Africa che includesse il piano Mattei che diventava un piano europeo, la lotta ai trafficanti di esseri umani e percorsi per l’immigrazione legale. Due mesi dopo, in uno scenario destabilizzato dall’attacco di Hamas, dal Mediterraneo orientale in fiamme e dai rapporti mutati con i paesi arabi moderati — elementi che influiranno tutti sui flussi migratori — mi sembra prevalga la tattica sulla strategia“.

“C’è l’incognita gigantesca della considerazione dell’extraterritorialità”

Il calvario
Lo sbarco di alcuni migranti a Lampedusa (Ansa Notizie.com)

In tanti si stanno dividendo sull’intesa tra l’Albania e l’Italia, da quello che hanno deciso Rama e Meloni, c’è chi la considera una specie di Guantanamo europea, chi invece crede fermamente sia un accordo buono e speciale. Minniti su questo si sbilancia fino a in certo punto, sembra quasi non bocciare del tutto l’idea, anche se aggiunge: “Bisognerà vedere concretamente come si traduce. Prima si era parlato di due centri, poi di uno. Non vorrei dare io una interpretazione autentica del Rama—pensiero. Ma mi sembra pesi l’incognita gigantesca della considerazione dell’extraterritorialità“.

E si mette a fare degli esempio, su quali potrebbero essere dei rischi che possono nascere quando ci saranno i primi sbarchi: “Un esempio: un richiedente asilo ha diritto a nominare l’avvocato e parlarci. Cosa accadrà? Andranno gli avvocati in Albania? Verrà lui? Chi pagherà? Non vorrei che questa complicata gestione mettesse in dubbio il diritto alla difesa, soprattutto di un richiedente asilo. C’è il rischio che le tensioni col sistema giudiziario si amplifichino“.

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