Premierato, Musolino: “C’è preoccupazione, ecco perché”

Stefano Musolino, segretario di Magistratura Democratica, in un’intervista a ‘Il Manifesto’: “La riforma della giustizia non la condividiamo”.

Premierato e non solo. Nella lunga intervista a Il Manifesto Stefano Musolino, segretario di Magistratura Democratica, affronta diversi temi politici. Il primo è sicuramente la riforma costituzionale, che non sembra assolutamente convincere.

Intervista Musolino Il Manifesto
Meloni nel mirino di Musolino per il premierato – Notizie.com – © Ansa

C’è preoccupazione e non solo per gli aspetti costituzionali – sottolinea Musolino – ma anche se si guarda la prospettiva dei diritti. Ricordiamo che questa riforma verrebbe accompagnata dalla separazione delle carriere. Significa che esiste una voglia di rompere gli equilibri istituzionali e andare verso un sistema che ha un unico decisore”.

Musolino: “Non condividiamo la separazione delle carriere”

Intervista Musolino Il Manifesto
Il ministro Nordio nel mirino di Musolino – Notizie.com – © Ansa

Non solo premierato, Musolino si è soffermato anche sulla separazione delle carriera: “Si tratta di una riforma della giustizia che ha come principale obiettivo quello di attaccare l’autonomia e l’indipendenza della magistratura. Ma a prescindere separare le carriere è assolutamente sbagliato“.

Il pm in alcuni casi non è indifferente al risultato della sua inchiesta – aggiunge  il segretario di Magistratura Democratica – e quindi risulta poco attento alla ricerca della verità, schiacciandosi su una prospettiva di polizia giudiziaria. Insomma, il pm non dovrebbe necessariamente mirare a condannare una persona. Ma può magari di indagare e poi non chiedere nulla“.

Le correnti della magistratura

Un breve passaggio anche sulle correnti che ci sono magistratura per Musolino: “La separazione da Area è dovuta al fatto che noi volevamo un approccio più radicale. Diciamo che loro hanno una visione più maggioritaria e più inclusiva della nostra e noi vogliamo avere una voce diversa“.

Chiaramente il dialogo è sempre possibile – sottolinea Musolino – ma devono riconoscerci come soggetto che sta nell’associazionismo giudiziario e non come una concorrenza alla quale togliere spazi“.

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