Roberto Fico, esponente pentestallato, in un’intervista al ‘Quotidiano Nazionale’ ritorna sulla possibile alleanza tra M5s e Pd. Ecco le sue parole.
L’accoglienza dem a Giuseppe Conte durante la manifestazione del Pd a Roma apre la strada ad un nuovo dialogo tra il partito guidato da Elly Schlein e quello dell’ex premier. A confermare questa ipotesi è anche Roberto Fico in un’intervista al Quotidiano Nazionale.
“Sicuramente fa piacere l’accoglienza – ammetta l’ex presidente della Camera – noi siamo andati lì perché pensiamo che sia possibile costruire una alternativa valida a questa destra. Poi ricordiamo che una delegazione dem è venuta anche alla nostra manifestazione e, quindi, ci è sembrato giusto ricambiare. E siamo stati davvero contenti per come siamo stati accolti sia fuori che dietro il palco e di questo ringrazio molto Elly Schlein“.
Da parte dei pentastellati c’è intenzione di continuare il percorso insieme nonostante alcune differenze. “In Sardegna abbiamo siglato un accordo sulla candidatura di Alessandra Todde – spiega Fico – a Foggia abbiamo fatto un’operazione molto importante. Dove possiamo, stiamo lavorando insieme e non abbiamo intenzione di fermare questo percorso“.
“E’ chiaro che in alcuni territori ci sono delle differenze – aggiunge l’ex presidente di Montecitorio – ma noi rispettiamo molto le persone che ieri si sono ritrovate in piazza e condividiamo anche molti dei temi proposti dai dem. Per questo motivo ci siamo ritrovati in piazza“.
In questa intervista Fico parla anche delle riforme costituzionali: “In Parlamento ci dovrà essere una ampia discussione. Ma questo parlare di provvedimenti simili, a partire dal premierato, in piena sessione di bilancio non ci piace. Mi sembra un modo di distogliere l’attenzione su una manovra senza visione e senza crescita per il Paese. Questa è la politica reale, almeno per come la vedo io“.
Un passaggio per l’ex presidente della Camera anche su Ucraina e Israele: “La nostra posizione è stata sempre molto chiara. L’obiettivo comune deve essere quello di arrivare alla pace nel minor tempo possibile. Che nel caso di Israele e Palestina non può che significare due popolo e due Stati“.