Il sondaggista Antonio Noto in un’intervista a ‘Il Fatto Quotidiano’ si sofferma sul premierato e sulla possibilità di andare al referendum. Ecco le sue parole.
Antonio Noto, intervistato da Il Fatto Quotidiano, parla del premierato e del rischio di andare al referendum. “Io penso che la maggioranza dei cittadini sia favorevole – sottolinea il sondaggista – ma il risultato non è assolutamente scontato. Infatti, le modifiche alla Carta incontra da sempre delle resistenze importanti“.
“Di certo ancora la campagna non è iniziata e può succedere di tutto – aggiunge Noto – la logica del premier Meloni rientra in quello che si chiama marketing politico. E anche se il premierato non passerà in Parlamento, per lei non sarà assolutamente una sconfitta. Proverà a farlo capire come una sorta di punizione. E’ chiaro che se la domanda viene messa come fatto da lei nel video di venerdì (volete essere voi a nominare il presidente del Coniglio?) la risposta può essere positiva“.
“Il premierato non viene visto come una priorità”
Naturalmente il premierato dai cittadini italiani non viene visto come una priorità. “Non lo è – spiega Noto – gli elettori pensano a sanità, tasse, pensioni e lavoro. Ma il premier Meloni ha posto la domanda per far aprire un dibattito. Anche stavolta la politica pone dei temi a prescindere dal fatto che possano essere importanti e io ho notato un’altra cosa“.
“Il premier Meloni sta utilizzando la strategia del racconto finalizzato più a lungo che a breve termine – aggiunge il sondaggista – abbiamo cominciato con la finanziaria dello scorso anno ed ora si sta proseguendo con il premierato. Il presidente del Consiglio ha spostato la lancetta dell’orologio al 2026 per difendersi dagli attacchi delle opposizioni“.
“All’opposizione manca una linea comune”
Per Noto il problema dell’opposizione è rappresentato “dall’assenza di una linea comune e questo si riversa anche sui numeri. Il centrodestra continua a stare intorno al 43%. Ma se fosse una sommatoria pura dei partiti, la sinistra non arriverebbe oltre il 37% depotenziato perché manca il collante reale. Se questo ci fosse, allora la maggioranza potrebbe avere delle difficoltà importanti“.