Le cravatte Marinella vengono prodotte nel noto carcere italiano: “Questo potrebbe essere un nuovo inizio per i detenuti”
Cercare di ripartire. Magari avere una seconda possibilità. Spendere il proprio tempo nel migliore dei modi in carcere, magari imparando anche un mestiere. Questa è la storia che arriva direttamente da Santa Maria Capua Vetere dove, poche settimane fa, è stato presentato un importante progetto che ha preso il nome di “Un Nuovo Inizio: Sartoria Interna nel Carcere di Santa Maria Capua Vetere, una storia di speranza e trasformazione”.
Tanto è vero che è stato firmato il protocollo ufficiale che permetterà la creazione di un laboratorio di produzione di cravatte per il personale di polizia penitenziaria. A mettere “nero su bianco” in questa vicenda ci hanno pensato Maurizio Marinella e Donatella Rotundo, Direttore della Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere, il Magistrato di Sorveglianza Marco Puglia e Giovanni Russo, Capo Dipartimento Amministrativo dello stesso carcere.
L’obiettivo è quello della riqualificazione dei penitenziari. Non solo: anche quello di vedere i detenuti al lavoro. Non è assolutamente da escludere che, quanto stanno attuando adesso, non possano metterlo in pratica anche in ottica futuristica. Il noto marchio ha messo a disposizione tutta la sua esperienza per poter guidare un gruppo di detenute nell’apprendimento delle tecniche sartoriali durante il loro periodo di detenzione.
In merito a questo importante passo in avanti, nel rapporto tra istituzioni e grandi aziende, non potevano assolutamente mancare le parole da parte di Maurizio Marinella. Lo stesso che si è dichiarato entusiasta per questo progetto: “Non possiamo che essere orgogliosi. Il laboratorio di produzione di cravatte all’interno del carcere avrà un impatto significativo sulla vita dei detenuti. Il nostro comune obiettivo non è solo quello di supportare le detenute nel loro percorso di formazione professionale, ma anche aiutarle nel processo di riabilitazione. E’ un ulteriore passo in avanti nella promozione di una società più inclusiva“.
Dello stesso avviso anche Alessandro Marinella: “Abbiamo gettato le basi per un futuro migliore. Si tratta di trasmettere un messaggio di speranza e trasformazione, dimostrando che anche nelle circostanze più difficili, la bellezza e la riabilitazione possono fiorire. Ci tengo a ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo progetto straordinario“.