Il giornalista, direttore di Tv Play, ha parlato in esclusiva a Notizie.com: “Il tecnico francese un ibrido, forse questo è stato il suo più grande errore. Ora va privilegiato il talento”
Ora è ufficiale: via Rudi Garcia, (ri)ecco Walter Mazzarri. Il Napoli ha comunicato sul proprio sito l’esonero del tecnico francese, allo stesso tempo Aurelio De Laurentiis ha utilizzato il proprio profilo Twitter per dare il “bentornato” all’ex allenatore di Torino e Cagliari, già sulla panchina dei partenopei dal 2009 al 2013. “Ha promesso che andrà avanti con il 4-3-3″, spiega in esclusiva a Notizie.com Marco Giordano, direttore di Tv Play. “De Laurentiis l’ha scelto per un motivo preciso: Mazzarri è quello che può tutelare meglio il suo progetto”.
Marco Giordano, la scelta a “sorpresa” adesso è realtà: Mazzarri è il nuovo tecnico del Napoli.
“C’è un motivo per cui De Laurentiis l’ha scelto. Mazzarri è l’uomo che gli garantisce il maggior margine per tutelare un progetto che lui ora ritiene a rischio”.
Mazzarri, però, ha puntato spesso sulla difesa a tre.
“Ha promesso a De Laurentiis l’utilizzo del 4-3-3 come modulo standard. Ritiene la rosa forte e competitiva, crede di poter raggiungere la Champions League con questa squadra. Poi bisognerà vedere anche il cammino che riuscirà a fare in Champions League. Gli ottavi vengono considerati scontati, l’obiettivo minimo”.
La piazza come ha reagito alla notizia?
“L’esperienza di Mazzarri a Cagliari non può regalargli feedback positivi. Stavolta non deve ricostruire, ma arriva ad allenare la squadra che ha vinto l’ultimo scudetto. Ha un compito preciso, quello di privilegiare il talento. In questo senso, il ricordo di Mazzarri è positivo. Ma ora non ci sono le stesse condizioni e il calcio è cambiato, si è evoluto anche dal punto di vista fisico. La situazione è delicata, con Garcia i calciatori stavano comunque sbandando”.
Fino a ieri sembrava quello di Tudor il nome più caldo.
“Secondo quanto filtrato, ci sono state delle difficoltà da parte di De Laurentiis ad accettare le sue richieste. Parlo della durata del contratto, del numero dei membri dello staff da portare a Napoli, anche della forte metodologia. In più c’è l’aspetto salariale, cioè la differenza tra Tudor e Mazzarri”.
Qual è stato l’errore più grande di Garcia?
“Il fatto di essere un ibrido. Ha provato a non smantellare del tutto l’opera spallettiana, poi però non l’ha neppure proseguita. La sua esperienza è stata fallimentare”.