La stracittadina non ha emozionato per gioco espresso e occasioni create dalle due squadre, Orsi: “I cambi non avrebbero inciso”
A Roma si sa che il derby tiene banco per diversi giorni, sia prima della gara che dopo. L’ultima stracittadina andata in scena non ha emozionato nessuno, pochi sono gli episodi degni di nota e la classifica di Lazio e Roma resta comunque negativa visto l’avvio poco brillante delle romane. Per commentare il momento delle compagini capitoline è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Notizie.com l’ex portiere Fernando Orsi che prima i derby li viveva in campo, ora li commenta da bordocampo per Sky.
Un pari senza troppe emozioni. Un commento sulla gara?
“Non mi è piaciuta e non credo che abbia entusiasmato nessuno, né pubblico, né calciatori, né allenatori. I due tecnici hanno provato a dare valore al pareggio a fine partita, ma in generale è stato un derby brutto e direi anche scritto, perché la paura ha avuto la meglio e quindi lo 0-0 è la logica conseguenza di ciò che si era pronosticato alla vigilia della sfida“.
Lazio e Roma dove possono arrivare dopo questo avvio?
“La Champions non è lontana in termini di punti, ma penso che se Lazio e Roma non vincono 4-5 gare di seguito è difficile che possano arrivarci. Anche perché Inter, Juventus, Milan e Napoli sembrano avere qualcosa in più al momento. Centrare la Champions è difficile ma non impossibile, a patto che cambino marcia”.
In casa Lazio ultimamente c’è stata la staffetta Immobile-Castellanos, quest’ultimo al derby non è entrato. Poteva dare un contributo?
“Credo che la gara sarebbe finita comunque 0-0, indipendentemente dalle sostituzioni; non penso che sarebbe cambiato molto. Mi sembra poi che Immobile stia cominciando ad avere anche una condizione migliore quindi dico che si deve puntare su di lui. Uno che ha 200 gol sulle gambe non può essersi dimenticato come si segna. Poi la Lazio, a livello offensivo, è chiaro che ha avuto delle carenze fino ad ora; le squadre di Sarri hanno sempre fatto tanti gol invece adesso i biancocelesti ne fanno pochi, complice pure la manovra diversa. Il gioco di Sarri non è più quello di prima, se ne è accorto il tecnico e secondo me ha capito che questa squadra deve avere un piano B che può essere aspettare gli avversari e ripartire“.
Sempre 0-0 anche con Milinkovic in campo?
“E’ un po’ come il discorso del Napoli in cui si fanno paragoni con Spalletti. E’ un campionato diverso. Certo, Milinkovic è un’assenza pesante ma ora ci sono Guendouzi e Kamada. Sergej in questi anni ha dato un valore aggiunto alla Lazio, ma adesso sta a Sarri cercare soluzioni alternative e sopperire anche alla sua assenza“.
Sponda Roma, con una coppia come quella composta da Dybala e Lukaku non si dovrebbe essere più pericolosi?
“Quando hai due giocatori così importanti devi giocare sulle loro qualità ma la Roma invece spesso punta sugli spunti individuali, che non possono sempre arrivare. Lukaku va servito in un certo modo, Dybala di solito ha due uomini addosso, servono soluzioni alternative. Due giocatori così importanti possono risolvere qualche partita, ma in tutta la stagione le difficoltà arrivano se non c’è una manovra fluida che li assiste. La Roma dipende troppo da loro“.