In diretta dalla Camera dei deputati la giornata politica di oggi: sciopero generale, manovra e le ultime novità, attraverso il racconto dei protagonisti.
Sciopero 17 novembre: è sempre di più Salvini contro Cgil e Uil. La maggioranza col vicepremier. Contro le opposizioni. Ecco tutte le reazioni in diretta.
Matteo Salvini, come riferito dal Mit, ha fatto partire la lettera di precettazione per lo sciopero generale, che sarà consentito dalle 9 alle 13.
Le parole di Angelo Bonelli deputato AVS sullo sciopero.
Sciopero, le parole del Ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Le parole del capogruppo della Lega in Senato, Massimiliano Romeo sullo sciopero.
Il Mit guidato da Matteo Salvini ha convocato per oggi i sindacati coinvolti nello sciopero del 17 novembre, alla luce del mancato accordo dopo l’intervento del Garante e della mancata risposta alla lettera ufficiale del dicastero con invito a desistere. I sindacati sono attesi alle 18. Così una nota del Mit. Attualmente però è in corso una riunione tra i vertici sindacali. Probabile che i big non si presentino.
“Comprendiamo lo scenario di incertezza e di rallentamento del quadro macroeconomico nel quale si inserisce il Disegno di legge di bilancio per il triennio 2024-2026, ma le misure a carico delle Province avranno ricadute pesanti sugli equilibri di bilancio di questi enti, già in condizioni precarie a causa dei tagli delle precedenti manovre e del progressivo ed inesorabile calo delle entrate tributarie proprie, ormai generalizzato“. E’ quanto scrive il Presidente di UPI Michele de Pascale in una lettera indirizzata al Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, nella quale si ribadiscono le preoccupazioni delle Province per i tagli previsti dalla Legge di Bilancio 2024 e si invita il Ministro a verificare insieme soluzioni possibili. “La legge di bilancio all’esame del Parlamento – scrive de Pascale al Ministro – non solo non prevede interventi per stabilizzare i bilanci e rafforzare gli enti, né misure a favore delle Province in dissesto e riequilibrio, ma aumenta il concorso delle Province alla finanza pubblica, con effetti anche sulla capacità organizzativa, perché la spending prevista dalla manovra, cui si aggiunge il costo degli oneri contrattuali, mina ulteriormente la sostenibilità finanziaria necessaria agli enti per procedere a nuove assunzioni“.
Sciopero generale e non solo. Intercettato in esclusiva dai nostri microfoni, il vicepresidente del Senato Salvatore Sallemi commenta la decisione di Cgil e Uil di proclamare una agitazione per venerdì 17 novembre e parla anche della manovra.
Ultimo step per la manovra. Oggi commissione congiunta Camera e Senato a Palazzo Madama per analizzarla. Con l’intervento del ministro Giorgetti. Resta alta poi ancora la polemica sullo sciopero fissato da Cgil e Uil, rispetto alle decisioni assunte dal Garante. Salvini invoca la precettazione. Di tutto questo abbiamo parlato con la senatrice di Italia Viva Raffaella Paita.
“Il Ministro Giorgetti conferma che le previsioni di Bankitalia sono veritiere, ovvero stime al ribasso per l’economia nel 2024. L’obiettivo di crescita per l’anno in corso, come delineato nel Documento Programmatico di Bilancio, potrebbe essere soggetto a una revisione al ribasso. Pertanto, i dati contenuti nella NADEF appena approvata devono essere riesaminati. Sorge spontanea una domanda: quali sono i dati realistici? Quelli descritti nella NADEF o quelli che emergono giorno dopo giorno? Riguardo al deficit del 2024, si raggiungerà realmente il 4,3%, come previsto dalla Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza, o anche questa cifra sarà rivista al rialzo?“. Così in una nota il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli, che prosegue: “Il Governo non ha raccontato la verità e giocato sui numeri della natura economia. L’unica certezza è che la manovra di bilancio, invece di attingere ai miliardi di extraprofitti accumulati dalle compagnie elettriche, dalle assicurazioni e dalle banche, graverà sulle spalle delle famiglie italiane. Ciò accade perché aumenta le tasse, innalza l’IVA su prodotti come il latte in polvere e i pannolini per neonati, riduce le pensioni ai dipendenti pubblici e non effettua gli investimenti necessari per affrontare la crisi climatica. Il trasporto pubblico è al collasso, ma invece di investire in questo settore, per i desideri di Salvini si prevede di spendere 12 miliardi di euro per il ponte sullo Stretto di Messina. Per non parlare del PNRR: di recente, la Corte dei Conti ha lanciato un allarme, evidenziando che la spesa per gli investimenti è solo al 7%, il che significa che nel prossimo biennio si dovrà spendere il restante 90%. I capitoli legati alla transizione ecologica sono ancora fermi allo 0%. Giorgia Meloni continua a privilegiare la difesa degli interessi dei poteri forti – banche, assicurazioni e compagnie energia – invece delle famiglie e imprese italiane”.
Le parole del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti dall’assemblea Alis e Stati Generali del trasporto e della logistica.
Sciopero, le parole del deputato AVS Nicola Fratoianni che attacca in modo molto duro anche Matteo Salvini.
“Non è il momento degli scioperi, per di più nel trasporto pubblico locale, e comunque sulla loro legittimità si pronuncia, piaccia o non piaccia, l‘autorità garante, né di alzare il livello del conflitto, perché abbiamo di fronte delle sfide fondamentali, quella della crescita e quella dell’aumento dei salari, in uno scenario internazionale sempre più complicato. La strada maestra è quella di rafforzare l’alleanza tra imprese e lavoratori che metta al centro il rapido rinnovo dei contratti, l’estensione ed il potenziamento della contrattazione collettiva e, in dialogo con il governo, la diminuzione della pressione fiscale su lavoratori e imprese. Questo patto non può prescindere dalla centralità del lavoro e per questo sosterremo con decisione la proposta di legge di iniziativa popolare della Cisl sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’azienda. Una legge che, se approvata, segnerebbe una nuova e più proficua strada per i lavoratori, per le imprese e per tutto il sistema economico italiano. Invitiamo tutti i sindacati ad abbandonare le battaglie di retroguardia ed a confrontarsi su questa proposta di riforma strutturale“. Lo afferma il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi.
Sciopero, manovra e non solo. Ecco tutti i temi della lunga giornata in Parlamento.