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Tar del Lazio annulla l’obbligo del prezzo medio, ma il cartello va esposto o no? La parola ai sindacati

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Giovanna Sorrentino

Nei giorni scorsi il Tar del Lazio, accogliendo il ricorso dei sindacati Fegica e Figisc, ha dichiarato illegittimo il decreto sul cartello del prezzo medio dei carburanti. 

Tra i gestori dei distributori ora c’è confusione, dal momento che non ci sono indicazioni precise su cosa cambierà da questo momento in poi. Il Ministero ha annunciato un ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione dei giudici amministrativi. Nel frattempo il cartello va esposto o no? C’è il rischio di controlli da parte della Guardia di Finanza? Fegica ha risposto a tutte queste domande per fare chiarezza.

Tar del Lazio annulla l’obbligo del prezzo medio, ma il cartello va esposto o no? La parola ai sindacati (Ansa Foto) – notizie.com

La recente decisione del Tar del Lazio, che ha dichiarato illegittimo il decreto relativo al cartello del prezzo medio, ha ovviamente prodotto una profonda soddisfazione per la vittoria politico-sindacale, ma può anche generare incertezza tra i gestori dei carburanti”, è la premessa di una nota inviata ai gestori delle pompe di benzina, firmata da Fegica, Figisc ed Anisa, cioè la sigla dei gestori autostradali aderenti a Confcommercio. Per questo, “hanno deciso, unitariamente e dopo aver consultato i legali per l’opportuno supporto giuridico, di indicare, da subito, i comportamenti adeguati che i gestori dovranno assumere”. 

Il cartello va mantenuto ma senza il prezzo

La legge che ha istituito l’obbligo del prezzo medio regionale sulle strade ordinarie e nazionale sulle autostrade, resta in vigore. Il Tar del Lazio ha annullato il decreto ministeriale che dà conto delle modalità di esposizione. Dunque i gestori dovranno “mantenere il cartello stesso” che è stato installato dal titolare dell’impianto, quindi non può essere rimosso dai responsabili delle stazioni carburante, ma “deve essere privo di qualsiasi cifra, cioè vuoto”. 

In poche parole, il cartello che prima esponeva il prezzo medio regionale sulle strade ordinarie e nazionale in autostrada, dovrà restare dov’è perché lo prevede la legge ma non dovrà esporre più il costo dei carburanti giornaliero. Ma per quale ragione?

Le forze dell’ordine non eleveranno verbali

Le forze dell’ordine non eleveranno verbali (Ansa Foto) – notizie.com

Il decreto che il Tar del Lazio ha annullato prevedeva che il cartello venisse aggiornato quotidianamente a partire dal primo agosto 2023. Questo obbligo è decaduto insieme con le sanzioni previste in caso di mancato aggiornamento. La Guardia di Finanza e le forze dell’ordine quindi, in questi giorni non potranno elevare verbali.

Il ricorso del Ministero

Nella nota si legge che il Ministero competente “ha dichiarato che provvederà immediatamente a proporre il ricorso contro tale sentenza del Tar presso il Consiglio di Stato, in sede di Appello. Va precisato che il Consiglio di stato tuttavia potrebbe assumere una decisione in merito (sospensiva della sentenza del Tar, fissazione dell’udienza) in un periodo abbastanza lungo, il che lascerebbe al momento un vuoto normativo. Inoltre, un eventuale nuovo decreto emanato dal governo sarebbe al momento impraticabile e soggetto a immediato blocco, dato l’Appello pendente”. 

Quali obblighi restano per i gestori delle pompe di benzina

Intanto restano in vigore tutte le norme in materia di comunicazione dei prezzi all’Osservatorio del MIMIT e di esposizione di tutti gli altri cartelli sulle modalità di vendita e sui prodotti speciali.

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Giovanna Sorrentino