Per il giocatore dei Golden State Warriors si tratta della diciannovesima espulsione in carriera: il match contro Minnesota si accende subito dopo un rimbalzo, ne fa le spese Gobert che viene strangolato da dietro
Cinque partite di sospensione senza stipendio. È la decisione della NBA nei confronti di Draymond Green, di colpevole di essere intervenuto in modo poco “amichevole” durante la rissa scoppiata nella partita tra i Golden State Warriors e i Minnesota Timberwolves. Erano passati soltanto pochi secondi, le strattonate animate tra Klay Thompson e Jaden McDaniels hanno fatto degenerare la situazione a inizio match.
Anche loro sono stati espulsi e multati di $25,000 per il loro coinvolgimento. Rudy Gobert, centro di Minnesota, è intervenuto per “sedare gli animi”, fino a quando non è arrivato alle sue spalle lo stesso Green che l’ha afferrato per il collo trascinandolo via.
Joe Dumars, vicepresidente esecutivo della NBA, ha dichiarato in una nota: “Green è stato sospeso per aver inasprito un alterco in campo e per aver afferrato con forza il centro dei Minnesota Timberwolves, Rudy Gobert, attorno al collo in modo anti-sportivo e pericoloso… La durata della sospensione si basa in parte sulla storia di atti anti-sportivi di Green“.
Il riferimento è ai precedenti del cestista di Golden State. Per lui si tratta della diciannovesima espulsione nella sua carriera in NBA. Green per la sanzione salterà due partite contro gli Oklahoma City Thunder e gli incontri con gli Houston Rockets, i Phoenix Suns e i San Antonio Spurs. A causa della sospensione, tra l’altro, perderà $769,970.