Raffaele Bonanni, ex segretario Cisl, in un’intervista a ‘Libero’ attacca duramente Landini e Bombardieri per la decisione di scioperare contro il governo.
La Cisl non prenderà parte a questo sciopero e la decisione è condivisa da chi per sette anni ha guidato il sindacato come Raffaele Bonanni. In un’intervista a Libero il sindacalista attacca duramente Landini e Bombardieri per aver proclamato questa agitazione e spiega il significato della scelta di Cgil e Uil.
“Secondo me è uno sciopero politico – spiega Bonanni – il successo di queste agitazioni, infatti, non sta solo nel clamore che si riesce a provocare, ma anche nella simpatia che riesce ad attirare in tutti i cittadini e per questo c’è una regolamentazione. Qui stiamo parlando di una protesta spezzatino e che non ha niente a che fare con lo sciopero generale. E poi francamente io non ricordo con Conte al governo tutta questa voglia di fermarsi“.
L’altra questione al centro del dibattito è la precettazione. I sindacati hanno parlato di una scelta senza precedenti, ma Bonanni smentisce anche questa ricostruzione: “In passato ci sono state, ma colpivano solamente le sigle corporative. La questione vera è l’atteggiamento disinvolto nei confronti delle norme da parte dei confederali“.
Sulla riuscita dello sciopero l’ex numero uno della Cisl non ha dubbi: “I problemi ci sono. Se gli italiani troveranno in questa iniziativa un qualcosa che si collega alle difficoltà, allora aderiranno. Il discorso, però, non è questo. Un sindacato dovrebbe pensare a risolvere i problemi e non solo ad elencarli“.
Negli ultimi giorni si è parlato molto anche del fatto che i sindacati fanno politica. “La tentazione c’è sempre stata – conferma Bonanni – ma il problema qui è un altro. Vedo una assoluta incapacità di leggere la situazione. Se per esempio vuoi aumentare i salari, bisogna ragionare sugli orari, sulla diminuzione delle tasse, su come far crescere la produttività. Io tutta questa voglia di dialogare non la vedo. Anzi, si parla sempre e solo di precarietà”.