Il ministro Casellati in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ ritorna sul premierato e ribadisce che non ci sarà nessuna modifica per il Colle. E alle opposizioni dice…
Il ministro Casellati è uno dei protagonisti della riforma costituzionale e ai microfoni del Corriere della Sera ribadisce che il premierato ha come obiettivi quelli di “garantire la stabilità e ricondurre la composizione di un esecutivo alla volontà degli italiani. Da troppo tempo si vede il voto finire nei cestini a causa ei ribaltoni e noi vogliamo porre fine a tutto questo“.
L’ex presidente del Senato replica anche alle voci di un Colle depotenziato con questa riforma: “Nulla è stato toccato. Il potere di sciogliere le Camere resta. Da parte delle opposizioni mi sembrano più goffi tentativi di coprire l’infondatezza delle loro obiezioni. Abbiamo scelto il premierato anche per venire incontro alle loro istanze. Naturalmente ora la palla passa al Parlamento“.
La Casellati alle opposizioni: “No ai muri ideologici”
La partita sul premierato non è assolutamente chiusa come spiega anche la Casellati: “Ora sarà il Parlamento a stabilire i tempi della riforma. Dalle opposizioni mi aspetto una collaborazione e non dei muri ideologici. Dialogo e confronto significa scambiare le proprie idee e venirsi incontro in modo reciproco e non scrivere un testo sotto dettatura che significherebbe una riforma a colpi di minoranza“.
L’esponente del governo Meloni sottolinea anche che “la riforma prevede che entrerà in vigore dalla prossima legislatura. Per quanto riguarda il Capo dello Stato, non vedo motivi per le sue dimissioni. Senatori a vita? Un sacrificio doloroso, ma non si può accettare che non siano degli eletti a decidere sulla vita di un esecutivo“.
“Ottimista per il referendum”
L’ipotesi referendum non spaventa la Casellati: “Sono ottimista anche perché i recenti sondaggi ci dicono che la maggioranza degli italiani vuole eleggere direttamente il premier. Ma l’ipotesi dimissioni in caso di bocciatura non esiste. Inoltre, sono anche al lavoro su una legge coniughi i principi di governabilità e rappresentanza. Anche su questo il confronto sarà aperto a 360 gradi“.
