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Cronaca

Sciopero generale, Rusconi (Anp) a Notizie.com: “I problemi della scuola non si risolvono così”

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Giovanna Sorrentino

Il mondo della scuola è quello che ha aderito meno allo sciopero generale di oggi, venerdì 17 settembre. Il motivo è che molti insegnanti lo considerano politico e lontano dalla natura sindacale.

Il dato riguardante gli insegnanti di un centinaio di scuole elementari, medie e superiori, oscilla tra il 3 e il 10%. Questo sciopero non è particolarmente sentito”. Lo dichiara in esclusiva a noi di Notizie.com, Mario Rusconi, presidente di Anp Roma.

Sciopero generale, intervista di Notizie.com a Mario Rusconi (Anp Roma) (Ansa Foto) – notizie.com

Più alto invece, il numero dei collaboratori scolastici che hanno incrociato le braccia. Lo scontro tra Landini e Salvini di questi giorni potrebbe essere stato uno dei motivi. “Le tematiche portate avanti per questo sciopero sono importanti. L’adesione è minimale non perché la scuola non sia sensibile ma perché evidentemente lo strumento dello sciopero non ha più appeal per i lavoratori della scuola. Viene inteso come una questione politica piuttosto che sindacale. Sembra più uno scontro politico: questo non fa bene alla riuscita dello sciopero. Il sentimento è molto diffuso, solo a Roma circa una cinquantina di colleghi me l’hanno riferito”, aggiunge.

Presidente, i sindacati chiedono un piano strutturale contro il precariato, uno stipendio adeguato e una maggiore flessibilità in uscita dal mondo del lavoro.
La situazione economico-finanziaria del lavoro in Italia è difficile, lo sappiamo da anni. Abbiamo un debito pubblico mostruoso, e ogni volta che le agenzie di rating intervengono rischiamo che i nostri titoli di credito vengano ridotti a spazzatura. Lo sanno anche tutti i governi che si sono succeduti in questi anni e finora non ci sembra di vedere soluzioni. Il mondo del lavoro privato e pubblico in Italia è in gravi difficoltà e i problemi non si risolvono con una bacchetta magica, né con uno sciopero generale”.

Sciopero generale, Rusconi (Anp) a Notizie.com: “I problemi della scuola non si risolvono così” (Foto di Facebook) – notizie.com

Come si risolvono allora?
Al di là degli investimenti strutturali, alla scuola sono arrivati tantissimi soldi del Pnrr. Servono riforme interne di tipo organizzativo. I presidi sono soli e i suoi collaboratori lo affiancano a titolo gratuito. Non c’è mai stata – anche per un’avversione sindacale molto forte – la prospettiva di creare un management scolastico. In Italia quando si parla di sistema di carriera per i docenti, i sindacati fanno muro: chi è causa del suo mal pianga se stesso”. 

Gli enti pubblici hanno denunciato a più riprese che manca personale competente per portare avanti i progetti del Pnrr. È così anche a scuola?
Certo. Mancano i progettisti. Per fare un progetto, oltre ai soldi serve personale competente, sia per scriverlo sia per seguirlo a livello amministrativo. Ma decenni di pigrizia non si risolvono in sei mesi. È inutile far arrivare a scuola valanghe di soldi se poi nelle segreteria non c’è un dsga perché non vengono fatti i concorsi. Lo abbiamo fatto presente anche al Ministero. Valditara si è impegnato a intervenire, ma lui è lì da un anno. In molti istituti scolastici, su 6 amministrativi, 4 sono ex collaboratori scolastici che avendo il titolo di studio hanno fatto un salto di qualità per guadagnare di più. È legittimo, ma non hanno le competenze adeguate per gestire progetti complessi come quelli del Pnrr. Questo non sembra un tema su cui i sindacati si esprimono. I sindacati hanno spesso contestato la formazione obbligatoria su materie decise a livello centrale, perché ritenute necessarie per la scuola. Nemmeno questo si risolve con uno sciopero generale”.

Sciopero generale venerdì 17 novembre 2023 (Roma) (Ansa Foto) – notizie.com

Questo governo parla tanto di merito. Non a caso il Ministero preposto si chiama dell’Istruzione e del Merito. A scuola, il merito, c’è o no?
Bisogna capire a cosa ci riferiamo. Se parliamo degli studenti, il merito inteso come classificazione delle competenze esiste da sempre. Per quanto riguarda i docenti invece, non esiste. Da sempre, i sindacati si sono opposti a una valutazione dei docenti. Quando Berlinguer pensò di mettere a punto un sistema di valutazione, fu affossato da uno sciopero organizzato dai sindacati, il più grande del mondo della scuola dal dopoguerra. Se lei parla di merito ai sindacati, vedrà che alzeranno immediatamente le barricate, ma non ha senso che la nostra sia l’unica categoria in cui si entra come soldato semplice e si esce come soldato semplice. Serve una distinzione tra chi vale di più, con una carriera e uno stipendio diversificato, e chi vale di meno, che va messo nella condizione di migliorare. Non è mai stato fatto nulla”. 

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Giovanna Sorrentino