Lavorino: “Povera Giulia, quel ragazzo deluso è precipitato nella ‘fogna comportamentale'”

Il noto criminologo spiega il suo pensiero: “E’ scattata la parte bestiale che è in ognuno, come un bambino furioso, c’è quel maledetto appuntamento di chiarimento al quale non bisogna mai andare”

Quello che tutti temevano è successo, Giulia Cecchettin, la ragazza scomparsa insieme al suo ex fidanzato, è morta. Il corpo è stato ritrovato nei pressi del Lago Bracis. Non aveva, purtroppo dubbi, il noto criminologo Carmelo Lavorino: “Era tutto prevedibile sin dall’inizio, per quello che era successo prima. Una situazione che abbiamo seguito tutti col fiato sospeso, anche direttamente con la speranza che non ci fosse l’irreparabile, ma quelle scene che hanno raccontato prima di salire in macchina, probabilmente l’ha picchiata e da lì è uscita quella che chiamo la “fogna comportamentale“, atteggiamento che fa uscire la bestia che c’è in ognuno, soprattutto dopo una delusione fortissima, come un bambino furioso quando si rompe il giocattolo. Capisco che il paragone è un po’ forte, ma vorrei solo spiegare e rendere chiaro per quello che, a mio parere è successo nell’anima di questo ragazzo“.

L'assassino
Giulia Cecchettin la ragazzo trovata morta dopo che era scomparsa da giorni (Ansa Notizie.com)

Lavorino cerca di spiegare cosa è successo sia a lui che a lei. Una storia che ha tenuto in ansia, oltre alle famiglie dei due ragazzi, tantissime persone che non si capacitavano del fatto che non venissero trovati: “Non era facile anzi bisogna fare i complimenti a come si sono comportate le forze dell’ordine, guidando la famiglia di lei ma anche di lui, lanciando messaggi distensivi nonostante ci fosse una situazione allucinante, e questo è stato fatto per cercare di provare a salvare la vita di lei, ma probabilmente, l’ha ammazzata quella sera stessa“. E sull’atteggiamento di Filippo Turetta, Lavorino parlando a Notizie.com prova a far capire: “Ha preso sopravvento in lui il coccodrillo dormiente, quello che ti fa scattare l’aggressività e ti fa perdere i freni inibitori, era mite e sicuramente lo era ma queste persone miti quando hanno una delusione profonda e una sofferenza incredibile, reagiscono come bambini furiosi, arrabbiati rompendo il giocattolo che stanno perdendo o che non funziona più. Lui teneva alla relazione, non ha saputo accettare il rifiuto, l’abbandono ed è andato in questa escalation di aggressività, c’è stato il primo e il secondo schiaffo, Giulia sarà entrata in autodifesa e da lì è scattata la forma bestiale da parte sua”.

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