Armando Spataro, ex procuratore di Torino, in un’intervista a ‘La Repubblica’ critica in modo molto duro il pacchetto sicurezza approvato dal governo.
Il pacchetto sicurezza non convince Armando Spataro. L’ex procuratore di Torino in un’intervista a La Repubblica esprime i suoi dubbi sulle decisioni prese dal governo: “Certe forme di orgoglio sono incomprensibili. L’esecutivo ha fatto scelte che possiamo classificarli come populismo penale. Si creano dei nuovi reti e non si semplifica il sistema giustizia“.
Per Spataro con questo provvedimento “si inaspriscono le pene per reati già esistenti e ci si accredita come i custodi della tolleranza zero. Si inserisce il termine sicurezza nel titolo del ddl, come è già successo innumerevoli volte negli ultimi 15 anni con l’obiettivo di dire agli italiani che pensano loro alla tranquillità“.
“Grave dare armi ai poliziotti non in servizio”
L’ex procuratore è critico anche sulla decisione di consentire agli appartenenti alle polizie di girare armati anche se non in servizio: “Ci risiamo. Il rischio è di trovare in strada polizia e carabinieri anche in pensione. Come dimenticare le ronde o le associazioni tra cittadini non armati al fine di segnalare alle Forze armate che possono arrecare danno alla sicurezza urbana previsto nel pacchetto sicurezza“.
Altre critiche sono arrivate per aver inserito nel provvedimento la possibilità delle donne recidive di finire in carcere con i figli: “E’ stato già spiegato che una decisione simile va in contrasto con la maggiore presenza delle forze dell’ordine. Anche la Consulta ha detto che i minori vanno tutelati e non si può accettare l’ipotesi di una loro permanenza diffusa in carcere”.
“C’è una norma che condivido”
Non solo critiche da parte di Spataro, che in questa intervista svela di condividere una norma: “Gli anziani vanno tutelati come tutti i soggetti deboli e, quindi, l’arresto in flagranza per le truffe è giusto. Naturalmente sono d’accordo con una più efficace protezione e tutela di nuova identità, anche fiscale, per collaboratori e testimoni di giustizia“.