Passo indietro da parte della segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein: quest’ultima ha voluto rivolgere un invito alla premier, Giorgia Meloni
Polemiche e critiche messe da parte. Almeno per il momento. Questo è quello che chiede Elly Schlein. La segretaria del Partito Democratico, infatti, ha voluto rivolgere un invito alla premier, Giorgia Meloni. Ovvero cercare di fare una legge per quanto riguarda l’educazione nelle scuole. Una richiesta importante e che chiede fortemente l’italo-svizzera alla presidente del Consiglio.
Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “Nei mesi scorsi e anche negli ultimi giorni, dopo le parole di Paola Cortellesi, mi sono rivolta alla Presidente del Consiglio Meloni, e pure oggi lo dico: almeno sul contrasto a questa mattanza di donne e di ragazze, lasciamo da parte lo scontro politico e proviamo a far fare un passo avanti al Paese.
Non basta la repressione se non si fa prevenzione. Approviamo subito in Parlamento una legge che introduca l’educazione al rispetto e all’affettività in tutte le scuole d’Italia“.
Pd, Schlein e l’invito alla Meloni: “Lavoriamo su legge educazione nelle scuole”
La segretaria dei dem non si è fermata qui ed ha continuato dicendo: “Mi rivolgo anche alle altre forze politiche, la politica su questo non si riduca a dichiarazioni e riti ripetuti. Possiamo e dobbiamo fare di più. Dobbiamo fermare questa spirale di violenza, ci riguarda tutte e tutti. E riguarda anzitutto gli uomini, perché non può essere un grido e un impegno solo delle donne in lotta per la propria libertà“.
Il riferimento della Schlein è fin troppo chiaro: il pensiero non può non andare a Giulia Cecchettin, ovvero la ragazza scomparsa da una settimana ed il suo corpo ritrovato nelle ultime ore. Uccisa dal suo ex fidanzato (attualmente ricercato), Filippo Turetta. Un’altra vittima donna. Un altro femminicidio (l’83mo di quest’anno).
Su questo la segretaria è stata chiara: “Il problema della violenza di genere è un problema maschile. Serve consapevolezza per sradicare la cultura patriarcale di cui è imbevuta la nostra società. Giulia Cecchettin avrebbe dovuto laurearsi due giorni fa, le è stato impedito, le è stato violentemente strappato via il futuro. È profondamente ingiusto, e finché le donne saranno meno libere non esisterà vera libertà in questo Paese“.