Il responsabile del sindacato di Polizia: “Nel 2017 presentammo la bozza del DDL Ordine e Sicurezza pubblica. Oggi abbiamo ottenuto una grande vittoria”
Il nuovo pacchetto di misure a tutela di forze di polizia e forze armate deciso dal Governo è stato salutato con soddisfazione dai responsabili delle forze dell’ordine. Insieme all’inasprimento delle pene per chi commette violenza o cagiona lesioni agli agenti di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria, il nuovo pacchetto “liberalizza” la detenzione di armi: gli agenti saranno autorizzati a portare senza licenza un’arma privata al posto di quella d’ordinanza quando non sono in servizio. Una norma che trova la soddisfazione di Italia Celere, uno dei principali sindacati di Polizia.
“Esprimiamo soddisfazione per quanto approvato dal Governo circa il porto di arma non di ordinanza anche per gli Agenti di PS“, dichiara in esclusiva ai nostri microfoni Andrea Cecchini, portavoce di Italia Celere. “L’11 ottobre 2017 portai in piazza Montecitorio durante una manifestazione di Italia Celere la bozza di DDL Ordine e Sicurezza Pubblica che poi fu depositata presso la Camera dei Deputati nel luglio 2018 da una forza politica all’epoca all’opposizione ed oggi al Governo. La proposta di Disegno di Legge recava innovazioni con 8 articoli di Legge di cui l’ultimo, il numero 8, prevedeva la modifica del R.D. 635/1940 per permettere un agevole porto dell’arma fuori dal servizio anche agli Agenti di Pubblica Sicurezza, misura fino a qualche giorno fa permessa solo agli Ufficiali di P.S. ed ai magistrati. Scelsi la via dell’innovazione normativa subito dopo le dichiarazioni dell’allora Capo della Polizia Alessandro Pansa a margine dei gravi attentati in Francia al Bataclan”.
In quel momento il Capo della Polizia richiamò l’attenzione di tutti gli agenti italiani chiedendo di girare liberi dal servizio armati. “Ma come facciamo? Dissi io, con un’arma molto pesante ed ingombrante? Ecco lo spirito del nostro intervento; anche perché, obiettivamente, il Regio Decreto era molto limitante, dal momento che la fetta numericamente più importante delle Forze dell’Ordine è rappresentata proprio dagli Agenti di P.S. e non dagli Ufficiali. Sembrava anacronistico assicurare a pochi operatori il porto di arma diversa da quella di servizio ed impedire, soprattutto in estate, la medesima cosa alla stragrande maggioranza delle Forze dell’Ordine”.
Il pacchetto di oggi viene salutato con soddisfazione. “Oggi siamo soddisfattissimi, abbiamo ottenuto una grande vittoria che agevola oggi e per il futuro le Forze dell’Ordine rendendole sempre più utili e presenti nel territorio. Però, la proposta di DDL reca anche altre innovazioni, tutte utili sia al Comparto sia alla popolazione, come la Partecipazione delle società calcistiche, F.I.G.C. e C.O.N.I. al pagamento delle indennità delle Forze di Polizia impiegate presso gli stadi tutte le domeniche, e non solo. Nel 2017 stimammo che la spesa pubblica solo per le indennità dei poliziotti si aggirava intorno ai 62 milioni di euro a stagione calcistica, senza considerare le spese vive come il consumo dei carburanti e l’usura dei mezzi. Negli ultimi anni, poi, le squadre calcistiche italiane hanno aumentato la loro presenza nelle competizioni europee facendo lievitare, così, la spesa pubblica. Oltretutto, la nostra proposta è stata ben studiata prevedendo che quell’importo fosse attinto non dai conti delle società ma dai diritti televisivi per un importo non superiore nel totale che non si avvicini nemmeno al 10%. Come pensare di non approvare una norma del genere soprattutto in considerazione del fatto che oggi la Giustizia Sportiva reputa oggettivamente responsabili le società sportive per le intemperanze dei tifosi? In un momento storico in cui è tornata in auge la violenza degli ultras”!
“Inoltre, la proposta di DDL – continua Cecchini – prevede anche l’introduzione del cd reato di tortura a parti inverse, per tutte le torture che subiscono quotidianamente le Forze dell’Ordine da manifestanti e delinquenti comuni su tutte le strade e piazze italiane. All’interno di questa innovazione ne abbiamo presentata un’altra, il cd reato di fuga che oggi non esiste e chiunque può darsi alla fuga senza rispondere di alcunché perché a malapena si configura la resistenza a pubblico ufficiale e perché si realizzi deve esservi violenza o minaccia! Il problema è che la nostra statistica dice che il 90% delle morti in servizio e dei gravi ferimenti avviene all’atto della fuga dei malviventi, senza dimenticare che in quella che oggi è una lacuna legis rientrano anche tante morti e ferimenti e danneggiamenti gravi nei confronti di terzi cittadini…ed oggi tutto è punito, forse, con una banale sanzione amministrativa! Introdurlo servirebbe anche da deterrente”.