Morte Giulia Cecchettin, nei prossimi giorni ci sarà l’autopsia sul corpo della giovane: anche se i primi risultati che arrivano non lasciano alcun tipo di dubbio
E’ il momento del dolore in casa Cecchettin dopo il ritrovamento del cadavere della povera Giulia, rinvenuto sabato 18 novembre verso mezzogiorno nei pressi del lago di Barcis. Nella giornata di ieri, invece, si è concluso definitivamente la vicenda con l’arresto del killer, Filippo Turetta. Il suo ex fidanzato è stato individuato ed arrestato in Germania, nei pressi di Lipsia. Nel frattempo iniziano ad arrivare già i primi risultati. A quanto pare la ragazza era già morta poco prima che il suo omicida la gettasse nel dirupo.
Segno del fatto che le coltellate inflitte dal giovane verso la ragazza (sia alla testa che al collo) hanno purtroppo avuto effetto immediato. Nei prossimi giorni il killer sarà trasferito in Italia. Il corpo, fatto scivolare per oltre 50 metri lungo un canalone vicino al lago in provincia di Pordenone. Si è chiusa nel peggiore dei modi la ricerca di ritrovare viva la ragazza. Speranze che diminuivano con il trascorrere nei giorni. Come riportato in precedenza, però, nei prossimi giorni sarà il turno dell’autopsia che rivelerà i risultati sul corpo della studentessa.
Nella serata di ieri c’è stata una fiaccolata in onore della giovane uccisa. In prima fila, in quel di Vigonovo (Venezia) il padre Gino e la sorella Elena, affranti e distrutti dal dolore per questa orribile vicenda. Tantissimi coloro che hanno voluto partecipare e che reggevano candele. C’è chi manteneva lo striscione con scritto “Chi dimentica cancella“. Regnava un silenzio incredibile, fanno sapere i presenti, scesi in strada per renderle omaggio e sperare che questo segnale possa almeno far cambiare le cose in questi troppi femminicidi che si verificano.
Il tutto sotto le note della musica preferita dalla 22enne. Il padre non è riuscito a non trattenere le lacrime e si è sfogato in un lungo pianto liberatorio. Nel frattempo il killer si trova nel carcere di Halle e tra pochi giorni verrà estradato in Italia. La conferma è arrivata dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in una intervista rilasciata a ‘Dritto e Rovescio’ su Rete4. Ricordiamo che è stato fermato dalla polizia tedesca e non si è consegnato alle forze dell’ordine.