Morte Giulia Cecchettin, emerge un nuovo e inquietante dettaglio in merito all’uccisione della 22enne: ecco cosa dicono le carte del gip
Emergono nuovi colpi di scena in merito all’uccisione di Giulia Cecchettin, la studentessa 22enne di cui si erano perse completamente le tracce per una settimana, Secondo quanto riportato dalle carte del gip pare che il killer, Filippo Turetta, l’abbia accoltellata la prima volta intorno alle 23:18 mentre si trovavano nel parcheggio davanti alla sua casa. Successivamente l’ha immobilizzata con del nastro adesivo, poi l’ha spinta nella sua auto ed in pochi minuti è arrivato nella zona industriale di Fossò.
Proprio in quest’ultimo posto l’avrebbe aggredita nuovamente, mentre la povera Giulia stava cercando di scappare e chiedere aiuto invano. Ed anche in quella occasione Turetta l’ha ferita a morte. Questo è quello che emerge direttamente dalle carte rese nota dal gip. Lo stesso che ha firmato la prima ordinanza per tentato omicidio, ovvero quanto il corpo della studentessa non era stato ancora trovato. Sempre dalle carte è emerso che i due (non stavano più insieme da agosto ma rimasti in buoni rapporti secondo alcuni) erano andati al centro commerciale.
Proprio quel maledetto sabato. Avevano mangiato insieme un panino. Una volta che l’aveva riportata a casa, però, l’avrebbe colpita la prima volta con un coltello. L’arma verrà ritrovata dai carabinieri, ma senza manico. Secondo quanto riportato dal quotidiano “La Repubblica” pare che un residente della zona ricorda di aver sentito la voce di una ragazza urlare che diceva “Così mi fai male” e di aver scorto una persona che prendeva a calci qualcosa a terra.
Dopo averla spinta con la forza in auto, Turetta si è diretto nella zona industriale di Fosso. Intorno alle ore 23:29. In quella occasione la ragazza è riuscita a scendere dall’auto, cercando molto probabilmente di scappare. Dalle telecamere è emerso che il ragazzo l’ha inseguita, raggiunta e gettata a terra. Facendole sbattere la testa contro il marciapiede. Da quel momento in poi Giulia non ha più dato segni di vita. Il killer l’ha caricata in auto ed è ripartito alle 23:50. A terra sono rimasti dei pezzi di nastro adesivo argentato.
Tutto premeditato, quindi. 30 minuti per toglierle la vita. Dopo due ore il ragazzo, una volta arrivato a Pian delle More, si è sbarazzato del cadavere. Per il medico legale non ci sono dubbi: la ragazza ha cercato di difendersi dalla furia omicida del killer. Lo evidenziano le ferite riportate sul collo, testa, braccia e mani. Per i magistrati la ragazza è deceduta per “shock emorragico“. In parole povere dissanguata. Anche se, per avere certezze in merito, bisognerà attendere i risultati dell’autopsia.