Ennesimo naufragio nel Mediterraneo. Un imbarcazione con a bordo diversi migranti non è riuscita ad arrivare a riva e il bilancio è molto grave.
Ancora una tragedia in mare. Secondo quanto scritto dall’Adnkronos, una imbarcazione con a bordo diversi migranti è naufragata nella giornata di ieri, lunedì 20 novembre, davanti alle coste di Lampedusa. Il primo bilancio parla di una bambina morta e diversi feriti, ma il numero potrebbe aumentare nelle prossime ore.
Stando alle prime informazioni, i migranti sono stati recuperati sugli scogli di Capo Ponente. Per la piccola di soli due anni non c’è stato niente da fare. Il personale medico ha potuto constatare solamente il decesso della bimba. Altri due profughi sono stati portati in ospedale per alcuni accertamenti medici mentre proseguono le ricerche di alcuni dispersi. Le testimonianze parlano di due persone di cui non si hanno notizie, ma sono in corso tutti gli approfondimenti del caso per capire meglio quante persone erano presenti sull’imbarcazione.
Gli arrivi in Italia non si fermano
Il tentativo di approdo di questi migranti in Italia è solo l’ultimo di una giornata molto impegnativa a Lampedusa sul fronte sbarchi. Nella giornata di ieri, infatti, sono quattro gli arrivi di profughi e la situazione all’hotspot di Imbriacola continua ad essere molto critica visto che sono più di 200 gli ospiti previsti.
Per questo motivo la Prefettura di Agrigento ha deciso di trasferirne alcuni con il traghetto di linea a Porto Empedocle. Una scelta fatta per consentire all’hotspot di non superare il numero massimo di accoglienza anche in vista di possibili arrivi nei prossimi giorni.
Governo al lavoro per altri accordi simili a quello con l’Albania
La situazione in Italia dei migranti continua ad essere molto critica dal punto di vista dei migranti e il premier Meloni nei giorni scorsi ha garantito che il nostro Paese punta a trovare altri accordi simili a quello con l’Albania. Un passaggio fondamentale anche in vista della prossima estate quando, come succede ormai annualmente, gli sbarchi sono destinati ad aumentare e con loro anche la sofferenza degli hotspot siciliani (e non solo).
