Sondaggi politici, le sorprese non tardano ad arrivare: non per il partito leader del nostro Paese che continua a restare in prima posizione
Nel caso in cui nella giornata di oggi si dovessero svolgere le elezioni i risultati non cambierebbero affatto. Per il semplice motivo che Fratelli d’Italia, vincitore delle elezioni del settembre dello scorso anno, continua a rimanere nella prima posizione. Il partito leader del nostro Paese, con a capo la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, oramai non è più una sorpresa ma una vera e propria conferma. Almeno questo è l’ultimo sondaggio politico che arriva direttamente da ‘Swg‘ per la trasmissione Tg La7.
Non cambia affatto di una virgola la propria posizione. Anche se, rispetto la scorsa settimana, è calato ma di pochissimo: precisamente per lo 0,1 punti percentuali. Non va decisamente meglio, invece, per il Partito Democratico: i dem guidati dalla segretaria italo-svizzera Elly Schlein hanno segnato un calo dello -0,3%. Come riportato in precedenza, però, non sono affatto mancate le sorprese in merito.
Sondaggi politici, Fdi si conferma in prima posizione: bene anche M5S e Lega
Importanti passi in avanti anche per il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, ma soprattutto di Giuseppe Conte. L’ex premier continua a ricevere consensi: il suo partito cresce dello 0,4% in più rispetto l’ultima settimana. Sospiro di sollievo anche per la Lega di Matteo Salvini che avanza dello 0,2%. Stessa cifra anche per Forza Italia che, ora, è guidata da Antonio Tajani che ha preso il posto di Silvio Berlusconi (anche se ad interim leader).
In maniera dettagliata Fratelli d’Italia si attesa, in questa settimana, al 29,0% delle preferenze. Mentre il Partito Democratico al 19,4%, Movimento 5 Stelle al 16,6%. Di conseguenza troviamo la Lega al 9,6%, Forza Italia al 6,9%, Azione al 3,7% (-0,2%), Verdi e Sinistra 3,5% (-0,1%).
Non è finita qui visto che troviamo ancora Italia Viva al 3,1% (+0,1%), +Europa al 2,8% (+0,3%) , Per l’Italia con Gianluigi Paragone 1,7% (-0,2%), Unione Popolare stabile all’1,2%, Noi Moderati 1,0% (-0,1%) e altre liste 1,5% (-0,2%). Cala, in conclusione, la percentuale di chi non vuole esprimersi che passa dal 45% al 41%.