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Politica

Femminicidi, Boldrini sicura: “Inasprire pene? Non serve”

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Cristiano

La deputata del Partito Democratico, Laura Boldrini, ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “Avvenire” dove si è soffermata a parlare del tema dei femminicidi 

Quello di Giulia Cecchettin, purtroppo, non è stato l’ultimo episodio di femminicidio che si è verificato nel nostro Paese. Successivamente sono state rese note altre due terribili notizie di cronaca che hanno fatto aumentare un numero già drammatico di suo. Sono 107, infatti, dall’inizio dell’anno le donne che sono state assassinate da coloro che dicevano di amarle e che invece si sono rivelati dei veri e propri mostri. In merito alla vicenda riguardante, appunto, i femminicidi ne ha parlato l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini.

La deputata del Partito Democratico, Laura Boldrini (Ansa Foto) Notizie.com

L’attuale esponente e deputata del Partito Democratico è sempre scesa in campo, in prima fila, per i diritti nel proteggere le donne vittime di violenze. In una intervista rilasciata al quotidiano “Avvenire“, però, ha voluto precisare che le nuove mosse che il governo sta per mettere in atto sono troppo tardive. Tanto da precisare che, inasprire le pene (proprio da come si sta valutando), non serve a nulla.

Femminicidi, Boldrini: “Purtroppo questi fenomeni continueranno”

La Boldrini appare molto negativa su questo fronte visto che è convinta che, purtroppo, i femminicidi continueranno ad esserci e non si fermeranno affatto alla vicenda che ha visto vittima Giulia Cecchettin. Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “È inutile continuare ad approvare norme penali su norme penali perché i femminicidi continuano: inasprire le pene e creare nuovi reati non basta.

La deputata del Partito Democratico, Laura Boldrini (Ansa Foto) Notizie.com

Ormai è chiaro a tutti che esiste un grande problema culturale da affrontare sin dalla prima infanzia con l’educazione all’affettività. E qui allora si apre una voragine”. Un discorso che ha voluto continuare in questo modo: “Ci troviamo di fronte a forze di governo che rifiutano in modo netto e con modalità aggressive e volgari qualsiasi forma di educazione all’affettività e alla sessualità”.

In conclusione ha aggiunto: “Lo abbiamo notato anche nel dibattito che c’è stato alla Camera, in merito alle misure straordinarie da adottare, con l’obiettivo di contrastare la violenza sulle donne. Alcuni esponenti della destra hanno bocciato tutti i nostri emendamenti che chiedevano l’introduzione dell’educazione affettiva e sessuale nelle scuole. Tanto da definirli all’epoca una “porcheria”. Addirittura c’è chi ha parlato di una ‘richiesta abominevole’ e una ‘pratica degradante’ perché l’educazione sessuale non si fa a scuola”.

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