La partita è cominciata con ventisette minuti di ritardo, il caos è successo poco prima degli inni nazionali delle due squadre
Succede di tutto prima di una delle partite più importanti e più belle al mondo. C’è caos, violenza e incidenti allo stadio Maracana di Brasile-Argentina, vinta poi dagli ospiti 1-0 con gol di Otamendi. Il motivo scatenante di tutto quello che è accaduto sugli spalti è ancora avvolto nel mistero, pare ci sia stato solo un piccolo accenno di rissa ma soprattutto uno scambio di battute tra un paio di tifosi che è poi degenerato, fino a coinvolgere tutta la curva dove erano posizionati i tifosi argentini. Quello che è successo ha fatto il giro del mondo con la polizia brasiliana che ha caricato alcuni tifosi argentini.
La partita, valida per le qualificazioni ai Mondiali 2026, a causa di quello che stava succedendo in curva, è cominciata con quasi mezzora di ritardo rispetto all’orario previsto. I tifosi argentini erano circa tremila e gli scontri con la polizia brasiliana sono scoppiati al momento degli inni nazionali. C’è da dire che le due tifoserie, come succede da sempre, non erano isolate e, dopo uno scambio di battute, c’è stato l’intervento delle forze dell’ordine locali, che secondo i media argentini, sarebbe stato spropositato, considerato anche estremamente violento, con colpi di manganellate e continue e ingiustificate cariche.
La squadra argentina, che era in campo, appena si è accorta di quello che stava accadendo è intervenuta immediatamente. Gli stessi giocatori argentini, infatti, sono andati sotto il settore ospite per calmare la situazione e tranquillizzare i tifosi, cercando più volte di invitare la polizia brasiliana alla calma. C’è stato addirittura Dibu Martinez il portiere dell’Argentina, che ha provato perfino a strappare il manganello a un poliziotto. Scene di caos vere. A quel punto Messi ha fatto ai compagni di andare via e l’intera squadra è rientrata negli spogliatoi. “”Ovviamente l’abbiamo vissuta male per come è stata trattata la nostra gente, presa a manganellate dalla polizia, proprio come era già successo qui per la finale di Libertadores – è la denuncia di Messi a fine gara -. Ci sono giocatori che avevano lì le loro famiglie e si sono spaventati perché non sapevano cosa stava succedendo. La partita in questi casi passa in secondo piano. La scelta di abbandonare il terreno di gioco? Era l’unico modo per tranquillizzare la situazione. Quando poi ci hanno informato delle condizioni dei nostri cari, allora siamo rientrati per giocare“.