L’italiano, tifoso speciale in Coppa Davis, ha raccontato i tormenti vissuti nell’ultimo periodo: “Testa e corpo non andavano più insieme. Per la prima volta ho faticato a ritrovare gli stimoli per tornare in campo”
“Ho visto il buio. Ci sono state mattine in cui non avevo la forza di alzarmi e fare fisioterapia. Fortunatamente ho anche imparato a stare nel buio in questi anni. Mi è servito per riflettere e capire cosa volevo”. Matteo Berrettini si è “confessa”, le sue parole sono state riportate da La Gazzetta dello Sport: “Mi sono fermato perché testa e corpo non andavano più insieme”, ha spiegato il tennista.
Finalista nel 2021 a Wimbledon, in quel momento era lui l’unico italiano in top 10. “Mi mancava per la prima volta la voglia di andare in campo”, ha detto a proposito degli infortuni che lo hanno tenuto fermo per tutto il 2023. Gli negheranno anche la possibilità di presenziare in Coppa Davis. Rientro previsto per gennaio 2024, il protocollo riabilitativo va avanti in modo costante, bisognerà aspettare il nuovo anno per rivederlo in campo. L’augurio è che il peggio sia alle spalle.
Ora la voglia di giocare a tennis è tornata al centro della sua vita: “Ho capito che è una delle cose che insieme alle persone che amo mi rende felice. E così, piano piano ho iniziato a risalire. Voglio godermi il viaggio per il rientro, tornare a fare un passo alla volta come facevo agli inizi. Inutile pensare di fare un passo di sei metri”. Seguirà l’Italia in Coppa Davis come tifoso speciale: “Sono venuto quando tutti i ragazzi hanno detto di sì. Per me è importante stare qui, respirare l’atmosfera delle competizioni“.
Sinner ha strabiliato in questo anno solare, si è spinto fino alla finalissima delle ATP Finals, si è arreso soltanto di fronte a Djokovic, battuto tra l’altro nel confronto della fase a gruppi. “Invidia di Jannik? Assolutamente no, anzi è uno stimolo a ripartire. Lui ha fatto cose straordinarie e merita di essere leader di questa squadra. Il gruppo è compatto e motivato, io spero di esserci alla prossima occasione. Intanto darò la mia spinta dalla panchina“.