Il noto virologo e immunologo a Notizie.com spiega tutto il suo disappunto per le poche informazioni su quanto sta accadendo nel paese cinese: “Vi sembra normale che sappiamo di queste cose dai giornali e non dalle fonti ufficiali? Incredibile”
Un problema grande e grosso da non sottovalutare oppure un allarme che non desta particolari preoccupazioni. L’epidemia di polmonite che avrebbe colpito la Cina in questi giorni, creando problemi soprattutto ai bambini, preoccupa, a sentire alcune fonti d’informazione, ma non è abbastanza, almeno per gli esperti. E tra questi c’è sicuramente il professore e virologo Matteo Bassetti che a Notizie.com non prende benissimo tutte queste cose che stanno arrivando dalla Cina: “Sembra di stare alle solite, soprattutto con la Cina, un qualcosa che ci riporta indietro di quattro anni, quasi, anche perché, se non sbaglio, era proprio questo il periodo quando nel 2019 vennero fuori i primi dati sulle strane polmoniti in Cina“.
Per Matteo Bassetti è un punto fondamentale, anche perché non riesce a capire il motivo per cui l’Oms non dica e non faccia quasi nulla, tanto che lo sottolinea a Notizie.com: “L’Organizzazione mondiale della sanità deve pretendere dalla Cina i dati e le informazioni. Non si può fare il forte coi deboli, e il debole coi forti. I cinesi devono dare le giuste informazioni, l’Oms deve sapere e pretendere, non si possono sapere questo genere di cose dai giornali o dalle televisioni, con tutto il rispetto“. E’ furioso, Bassetti, anche perché è una persona seria abituata a confrontarsi con dati e numeri, con ricerche e analisi, prima di poter esprimere dei giudizi scientifici idonei, anche se spiega: “Fondamentale non commettere gli stessi errori del passato. Primo è necessario che la Cina dia immediatamente e in modo trasparente tutti i dati, compresi campioni respiratori e di tessuto, all’Organizzazione mondiale della sanità”.
Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, non riesce a spiegarsi come non si sappia nulla o poco nulla del nuovo allarme sanitario arrivato dal paese da cui partì il Covid, tanto che proprio da questo riparte: “Non è più possibile che su una cosa del genere le informazioni non siano immediate, soprattutto dopo quanto avvenuto nel 2020. La Cina deve comunicare quanto sta avvenendo lì da loro, se è così che sta succedendo. Bisogna capire se siamo di fronte a un microrganismo già noto oppure se si tratta di virus o un batterio sconosciuto, se l’epidemia è semplicemente legata al clima“.
Per Matteo Bassetti non si può restare inermi e aspettare, deve muoversi la comunità scientifica internazionale per conto e per nome dell’Oms, se la situazione non è buona: “E’ necessario che si faccia luce sulla questione forse si tratta di banale un focolaio o altro, ma è obbligatorio saperlo. Non si può pensare di ricommettere gli stessi errori a distanza di quattro anni e tornare indietro. E’ inammissibile, soprattutto da un punto di vista sanitario e scientifico”.