Elezioni nel Paese estero ed europeo, vittoria agli exit poll per il partito: “Siamo pronti a governare”
Nelle ultime ore si sono concluse le elezioni politiche in Olanda. Si è andato agli exit poll. I sondaggi sono stati pienamente rispettati visto che, ad avere la meglio, è stata l’estrema destra. Vittoria importantissima per il leader Geert Wilders. Quest’ultimo, candidato premier per le Libertà (appartenente al partito Pvv) secondo quanto riportato, appunto, dagli exit poll è stato quello più votato nelle elezioni generali. Tanto da conquistare ben 35 seggi alla Camera su 150.
Tutto questo significherebbe solamente una cosa: dopo 13 anni finirebbe l’egemonia che ha visto a capo e come leader Mark Rutte. Più di 13 milioni (per la precisione 13,3) sono stati gli olandesi che si sono diretti alle urne per esprimere la loro preferenza. L’obiettivo era scegliere i 150 parlamentari della camera bassa, vale a dire la Camera dei Rappresentanti. Nel frattempo, dopo la vittoria, sono arrivate anche le prime parole e considerazioni da parte dello stesso Wilders.
Queste sono le prime dichiarazioni dopo la vittoria: “Non possiamo più essere ignorati. Il Pvv non può più essere ignorato dopo la sua mega vittoria in queste elezioni. Tutto questo sarebbe molto antidemocratico. Allo stesso tempo l’elettore non lo accetterebbe“. Parole che vengono riportate direttamente dal noto quotidiano del Paese “The Telegraaf“. Allo stesso tempo, però, non si è fatto attendere l’invito agli altri partiti per una importante collaborazione. Con l’obiettivo di “superare le proprie ombre“.
Nel suo discorso, inoltre, ha voluto citare il proprio partito a trovare delle soluzioni, ma solamente dal punto di vista della legge e della Costituzione. Non ha alcun dubbio sul fatto che il Pvv governerà il Paese europeo. Quelle di queste settimane sono state importanti e cruciali visto che ha recuperato quasi 10 punti percentuali sui suoi avversari. Nei dibattiti televisivi, fanno sapere, ha letteralmente dominato. Cosa prevede il suo programma? In primis “stop” all’asilo e il divieto di “scuole islamiche, Corano e moschee.
Nel mondo della politica è soprannominato “Mozart“, soprattutto per la sua chioma bionda. Amico di Marine Le Pen e Matteo Salvini e grande ammiratore di Oriana Fallaci. Si definisce antifascista, filosemita, antislamista e anticomunista. Al suo fianco, da mesi, ci sono le guardie del corpo: una decisione presa dal governo dopo che lo stesso politico aveva ricevuto delle minacce di morte per la sua campagna per la messa al bando del Corano. Non solo: ha sempre manifestato il suo dissenso nell’inviare armi all’Ucraina ed è filoisraeliano.