Morte Giulia Cecchettin, svelati gli indizi in merito alla probabile premeditazione del suo killer, Filippo Turetta
La domanda che in molti si pongono è una sola: Filippo Turetta aveva premeditato di uccidere la sua ex fidanzata, Giulia Cecchettin? In merito a ciò gli investigatori stanno continuando a lavorare, anche se i primi indizi e le ipotesi non lasciano assolutamente dubbi. Nel caso in cui dovesse essere confermato allora la sua posizione si aggraverebbe ancora di più. Gli inquirenti dovranno fare chiarezza in merito al coltello che è stato rinvenuto nell’auto del giovane. Senza dimenticare i vestiti con cui si è cambiato.
Non solo: alcuni filmati (da alcune telecamere di sorveglianza) hanno inquadrato la vettura del giovane passare nella zona dell’aggressione qualche ora prima. Come se avesse voluto fare un sopralluogo e che il suo diabolico piano potesse funzionare. La polizia tedesca ha trovato l’arma di 12 centimetri. Completamente pulito. Il killer ha raccontato di aver pensato di tagliarsi la gola, ma non ha mai avuto il coraggio. Anche sulla gola del giovane non ci sono segni.
I vestiti che aveva indosso Turetta non erano sporchi di sangue. Segno del fatto che si era cambiato poco dopo. Gli abiti, con cui aveva ucciso la povera Giulia, erano in una borsa. Un cambio ed un paio di scarpe che erano state imbrattate di sostanza ematica. Nel frattempo gli inquirenti si stanno soffermando su due video che sono stati registrati nella zona industriale di Fossò. In primis quello delle 23:40, ovvero l’aggressione a Giulia. L’altro il passaggio della sua auto nello stesso punto, ma alle ore 17. Sempre nel giorno del femminicidio.
Le novità non sono affatto finite qui visto che, proprio quella sera, i carabinieri non inviarono nessuna pattuglia in quel di Vigonovo dopo l’allarme al 112 da parte di un vicino della vittima. In merito al litigio che si stava verificando nel parcheggio (a 150 metri dall’abitazione di lei). Al 112 il testimone, alle 23.18, disse di aver sentito urlare “mi fai male“, e visto un uomo calciare una figura terra. Solo che non riuscì a prendere la targa dell’auto. La telefonata del testimone sarà acquisita dalla procura.
I militari dell’arma hanno fatto sapere che si trattava di una chiamata senza dettagli e che, in quel momento, alcuni carabinieri erano impegnati in altri interventi. In merito ad una seconda telefonata, però, i carabinieri respingono questa ipotesi: “Non esiste“. Il killer, nella mattina di sabato 25 novembre, verrà estradato in Italia e giungerà a Venezia.
Lo ha annunciato il suo avvocato, Giovanni Caruso. Un aereo dell’Aeronautica militare partirà alle ore 8:00 da Roma, arriverà alle 10:00 a Francoforte. La partenza dalla Germania è prevista per le 10:45.