Manovra, l’economista sicuro: “L’Italia ha un vantaggio”

L’economista Becchetti in un’intervista a ‘Il Dubbio’ commenta la manovra e svela che l’Italia ha un vantaggio importante rispetto alle altre.

Leonardo Becchetti, economista, in un’intervista a Il Dubbio analizza nei dettagli la manovra e conferma che l’Italia ha un piccolo vantaggio rispetto ad altri Paesi. “Il nostro era tra gli Stati con più debito – spiega l’esperto – ora troviamo anche la Francia. Tutto questo ha spostato l’asse della bilancia e per noi è sicuramente un fattore positivo. Sono i transalpini ad essere più in difficoltà e quindi maggiormente esposti“.

Becchetti intervista Il Dubbio manovra
L’economista Becchetti intervistato da ‘Il Dubbio’ sulla manovra – Notizie.com – © Ansa

Ritornando alla manovra, l’economista spiega che “le difficoltà che avremo sono legati ai tassi alti al fatto che la Bce non compra più i nostri titoli di Stato. La strada, quindi, è in salita, ma la stiamo affrontando con prudenza. Dobbiamo porci dei limiti ed insistere su alcuni temi come per esempio la sanità. Lo stesso discorso si può dare per l’alta velocità, la digitalizzazione e altro“.

“La coperta è corta, ma l’armadio pieno di trapunte”

Becchetti intervista Il Dubbio manovra
Per Becchetti in Italia i soldi ci sono – Notizie.com – © Ansa

Per Becchetti “la coperta è assolutamente corta, ma abbiamo l’armadio pieno di trapunte. Cioè sono a disposizione i soldi che non stiamo spendendo tra Pnrr e Repower Ue e si possono utilizzare per finanziamenti importanti e occasioni perse“.

Quindi dovremmo concentrarci su come spendere quei fondi – aggiunge l’economista – e non sul dire che non abbiamo soldi. Questi ci sono, ma devono essere vincolati a dei progetti ben definiti e assolutamente realizzabili“.

“Le aziende italiane sono molto competitive”

Becchetti intervista Il Dubbio manovra
Becchetti e il futuro delle aziende italiane – Notizie.com – © Ansa

Becchetti sottolinea anche che “le aziende italiane sono molto competitive e hanno la possibilità di spostare i rapporti con i committenti da paesi come la Germania, dove le cose non vanno bene, con altri parti del mondo e quindi sono davvero ottimista“.

Tuttavia lo sarei di più se negli anni scorsi si fosse scommesso molto di più sulla transizione ecologica – aggiunge l’economista – dipendiamo molto dalle fonti fossili e vediamo che chi non lo fa ha una inflazione molto più bassa rispetto alla nostra“.

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