La Lega ritirerà tre emendamenti presentati alla Legge di Bilancio, ogni partito di opposizione ha presentato una contromanovra e all’attenzione ci sono migliaia di proposte che dovranno trovare una quadra entro il 31 dicembre.
Il dibattito politico è molto acceso sulla Manovra economica e non sono mancati scontri tra opposizioni e governo. Il Pd ha presentato 1.103 emendamenti, il Movimento 5 Stelle 945, l’Alleanza Verdi e Sinistra 329, Italia Viva 180 e Azione 91. Il lavoro da fare è davvero tanto, mentre è arrivato l’ok dell’Ue alla Legge di bilancio, ma con riserva.
Cosa comporta? Lo abbiamo chiesto a Roberto Pella, deputato di Forza Italia, nella Commissione Bilancio alla Camera. “Non comporta nulla. Continueremo nella direzione tracciata dal ministro Giorgetti e dalle forze di maggioranza: fare una Manovra prudente, corretta, che tenga conto del reale andamento dell’economia e non esponga il governo al rischio di mettere in campo misure senza coperture certe. La Commissione europea non ha fatto che ribadire che la Legge di bilancio va attenzionata e monitorata in funzione dell’andamento economico. Queste indicazioni non sono arrivate solo all’Italia e non è affatto una bocciatura, ma solo un faro che la maggioranza aveva già acceso a prescindere dalle indicazioni della Commissione Ue. A differenza di quanto proposta dall’opposizione che sta sventolando proposte che sono anche condivisibili, ma inaccettabili dal punto di vista delle coperture”.
Quindi secondo lei l’Europa avrebbe bocciato tutte le contromanovre delle opposizioni?
“Se la Manovra fosse stata scritta dalla sinistra con le proposte che sta avanzando, probabilmente l’Europa avrebbe dato parere negativo”.
La Lega, contro la richiesta iniziale del governo, ha presentato tre emendamenti. Verranno ritirati, ma questo ha creato una crepa in maggioranza.
“L’accordo di maggioranza è molto chiaro: prevede che per questioni di tempo, coperture e massimo risultato, gli emendamenti siano presentati dai relatori in accordo con i gruppi politici e il governo. L’obiettivo è ottimizzare tempi, risorse e proposte migliorative e integrative del centrodestra. La decisione è stata presa dal presidente del Consiglio, dai segretari di partito e dai capigruppo di Camera e Senato. Romeo ha già detto che gli emendamenti saranno ritirati. Io non ci vedo nulla di preoccupante, né uno strappo. Si tratta di una normale attenzione di senatori che volevano presentare emendamenti. Ma c’è un accordo politico a monte e va rispettato. Questi tre emendamenti saranno ritirati e ce ne saranno altri che terranno conto delle proposte delle associazioni di categoria e degli enti locali. Ci concentreremo su quelle con coperture”.
Chiedere di presentare meno emendamenti possibile per l’esecutivo è una richiesta “pratica”. Ma non tutti i parlamentari la vedono così.
“Non la trovo una scelta così sbagliata. Spesso arrivano migliaia di emendamenti anche simili tra loro. Come maggioranza abbiamo adottato una proposta che fin dall’inizio certifica la volontà di concentrarsi su macro-temi che interessano tutti e trovino le coperture economiche”.
Gli argomenti emendati riguardano le pensioni dei medici e l’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi per la prima casa. Li può spiegare nello specifico?
“Questi saranno alcuni degli emendamenti della maggioranza, ma non gli unici. Per quanto riguarda i medici, vogliamo spingere perché se questo Paese si è risollevato durante la pandemia è grazie principalmente a loro. Da parte del governo è doveroso e giusto migliorare il taglio che ci sarebbe stato sull’aspetto pensionistico. Ci sono 5 miliardi sul rinnovo dei contratti che interessa i medici e non solo. Per quanto riguarda la cedolare secca invece, riteniamo che non vada colpita perché rappresenta una parte importante del Pil in Italia e perché in questo modo riemergerà il nero. Questa misura incentiva la politica portava avanti da Forza Italia di mantenere il prelievo basso. Se le tasse sono troppo alte, aumenta anche il rischio di evasione. La casa è sempre stato un cavallo di battaglia di Forza Italia, sin da Berlusconi. Fu lui ad abolire l’Ici (attuale Imu ndr.) e remunerò del pari importo i Comuni di ciò che perdevano. La battaglia di Forza Italia contro la tassazione della casa è sempre stata vera. Siamo per la difesa della proprietà: non è giusto tassare il patrimonio maggiore delle famiglie”.
Quali saranno gli altri emendamenti del centrodestra?
“Altri prenderanno piede dalle richieste degli entri locali e delle categorie. Abbiamo sempre preso in considerazione le proposte migliori del mondo produttivo”.
Tutte le opposizioni hanno presentato una contromanovra.
“Gli emendamenti delle opposizioni sono condivisibili. Molti sono di loro iniziativa, ma altri provengono dagli enti locali e dalle associazioni di categoria. Li avremmo presentati anche noi. Ma bisogna essere corretti nell’individuare le dovute coperture. È giusto che le opposizioni stimolino la maggioranza a lavorare bene, ma è anche corretto non far sognare su cose che non esistono”.
Onorevole, che fine farà il Superbonus?
“Si sta trovando una soluzione per mettere insieme e soddisfare le proposte dei consumatori e dei costruttori, tenendo conto del quadro economico-finanziario che va nella direzione del mantenimento dei conti pubblici. Cercheremo di dare continuità agli impegni presi dallo Stato nei confronti dei cittadini, ma va trovato un punto di incontro”.