Aggressione alla moglie di Danilo Cataldi, processo ad Ultras: l’atleta respinge le critiche delle ultime ore
Si ritorna a parlare nuovamente di un episodio che si è verificato anni fa. Ovvero quanto Danilo Cataldi era stato mandato in prestito, per farsi le ossa, al Genoa. Purtroppo nella sua esperienza in rossoblù c’è stato una piccola vicenda sgradevole che ha visto come vittima sua moglie. La stessa che, a quanto pare, sarebbe stata aggredita da un gruppo di ultras del ‘Grifone’. Anche se, proprio nelle ultime ore, si è scatenata una ulteriore polemica che lo stesso atleta ci ha tenuto a sottolineare.
Lo ha fatto direttamente dal suo account ufficiale di Instagram. Tramite un post, infatti, l’attuale centrocampista della Lazio ha voluto rispondere a coloro che lo accusano di non aver dato un giusto peso all’episodio di aggressione nei confronti della sua compagna. Proprio una cosa che non gli va affatto giù e lo ha fatto capire in tutti i modi. Proprio sui social network ha voluto rispondere alle notizie che sono uscite nel processo che si sta svolgendo in quel di Genoa. Le stesse definite “parziali, strumentali e sensazionalistiche“.
Lo stesso mediano ha fatto chiaramente capire di essere pronto ad “agire in ogni sede”. Per un unico obiettivo: ovvero quello di tutelare la propria famiglia. Queste sono state le sue parole nel post pubblicato: “Non ho minimizzato l’episodio in cui è stata coinvolta mia moglie, la persona che amo e stimo di più al mondo“. Cosa è successo di preciso? Bisogna tornare un po’ indietro negli anni, precisamente nel 2017, quando un gruppo di ultras del Genoa si sono resi protagonisti di una aggressione contro la moglie del calciatore.
A distanza di tempo il centrocampista è stato sentito come testimone in un processo a 15 ultras del Genoa sui ricatti alla società. Secondo quanto riportato da alcune ricostruzioni pare che abbia “sminuito” quanto accadde. Critiche che ha voluto rispedire al mittente: “Gli articoli e le notizie pubblicate in serata sul mio conto riportano ricostruzioni parziali, strumentali e sensazionalistiche, oltre che lesive della mia persona.
Relativamente ad una vicenda, accaduta nel 2017 dopo una partita di calcio e che oggi mi vede come testimone di un processo penale. Per chiarezza: non ho minimizzato l’episodio in cui è stata coinvolta mia moglie, la persona che amo e stimo di più al mondo. Far passare un messaggio diverso è quanto di più offensivo e diffamatorio nei miei confronti. Credo fermamente nella giustizia. Pronto ad agire in ogni sede per tutelare la nostra famiglia“.