Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Napoli, in esclusiva ai nostri microfoni sia sulle mafie che sulla violenza contro le donne.
All’evento del quotidiano Domani al Tempio di Adriano, questa mattina è arrivato anche il magistrato e Procuratore della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri. Con lui, ai microfoni di Notizie.com abbiamo ragionato di mafia, donne nella mafia e donne che dalla mafia si sono dissociate, di violenza di genere e di codice rosso.
Nicola Gratteri, Lei ha speso una vita nella lotta alle mafie. Che momento sta vivendo il Paese da un punto di vista politico in questa direzione?
“Si sta parlando molto poco di mafia. Si tende a sottovalutare questo problema. L’opinione pubblica non si ribella, non prende posizione. Nel momento in cui succede questo e il potere politico ritiene che non è un’emergenza, non si pensa ad un sistema giudiziario proporzionato alla lotta criminale”.
Il dibattito è calato rispetto al passato.
“Questo è calato da più di 10 anni. Questo è dovuto anche al fatto che ci si allontana sempre di più dalle stragi. C’è sempre meno la percezione del pericolo“.
In settimana è stato approvato il dl violenza, ma sembra di capire che la questione resta nella difficoltà di denunciare perché non c’è fiducia nelle forze dell’ordine.
“Il fenomeno ora sta esplodendo molto sul piano mediatico soprattutto perché le donne stanno iniziando a parlare. Ma nel corso di questi decenni le donne hanno subìto, sopportato in silenzio. La polizia giudiziaria c’è, noi abbiamo istituito dei gruppi specializzati. A Napoli ci sono dieci magistrati solo per il codice rosso“.
Intervista a cura della nostra inviata Luigia Luciani