“Opera di scarso valore” e il Ministero della Cultura negò i finanziamenti al film di Cortellesi”. Questo il titolo di una articolo di Repubblica che questa mattina ha scatenato la polemica nel giorno della vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Il motivo? Il film record di incassi in Italia risulterebbe l’ultimo in una una lista di cinquantuno opere che richiedevano finanziamenti pubblici da parte del Ministero della Cultura. Nel 2022 i tecnici lo hanno bocciato perché non lo hanno giudicato “di straordinaria qualità artistica in relazione a temi culturali, a fatti storici, eventi luoghi o personaggi che caratterizzano l’identità nazionale”.
La notizia, pubblicata da La Repubblica, arriva da un post su Facebook di Alberto Pasquale, presidente dell’Umbria film commission, polemico sulla “lungimiranza delle commissioni ministeriali” che erogano i finanziamenti.
C’è ancora domani, questo il nome della pellicola, faceva parte di un sottocategoria speciale per ottenere i finanziamento, che riguardava le opere con un costo superiore a 5 milioni di euro. I fondi si potevano erogare a tre film e sono stati scelti Rapito di Marco Bellocchio, Comandante di Edoardo De Angelis (entrambi hanno preso 630mila euro) e Confidenza, non ancora uscito, basato sul romanzo di Domenico Starnone, che ha ottenuto 350mila euro.
Insieme a C’è ancora domani di Paola Cortellesi è stato escluso Le assaggiatrici di Silvio Soldini.
Il coordinatore della Commissione che ha scelto i finanziamenti Valerio Toniolo ha fatto sapere che non spetta a loro comunicare con la stampa e decidere il modo in cui vengono decise le graduatorie. Il compito delle commissioni “è quello di prendere decisioni, basate su parametri chiari, che vengono verbalizzate passo dopo passo”.
La decisione della Commissione di escludere C’è ancora domani è stata presa quando il Ministero della Cultura era diretto da Dario Franceschini. E il ministro Gennaro Sangiuliano ha voluto ribadirlo con una nota stampa: “La decisione della Commissione che ha bocciato il film di Paola Cortellesi porta la data del 12 ottobre 2022″.
L’attuale ministro della Cultura ha giurato il 22 ottobre 2022, dieci giorni dopo: “Le date dunque, non mentono”: non è stato un ufficio guidato da Sangiuliano a negare il finanziamento al film di Paola Cortellesi. “La bocciatura di questo film di grande successo, diventato il simbolo della lotta delle donne contro la violenza di genere, non è imputabile a un organismo nominato dal ministro Sangiuliano né è avvenuto in data in cui lui era ministro. Spiace infine, che questa polemica sia inserita nel discorso più generale legato a questo importante tema. Il Ministero della Cultura è in prima fila, con le sue nuove attività presentate qualche giorno da insieme ai ministri Giuseppe Valditara ed Eugenia Roccella, per promuovere una cultura del rispetto e dell’educazione”.