Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ spiega il perché dei mille emendamenti presentati dai dem alla manovra.
Sono mille gli emendamenti che il Pd ha presentato durante la discussione della manovra. Una scelta che Boccia ha spiegato in un’intervista al Corriere della Sera: “Il senso di questa mossa è che non condividiamo il provvedimento. Per questo motivo abbiamo deciso di intervenire in sette comparti e fatto una Legge di bilancio che ha in testa un Paese diverso da quello pensato dal premier Meloni“.
Sul costo di questa che possiamo chiamare contromanovra, Boccia non ha dubbi: “Abbiamo identificato tutte le coperture: dall’abolizione della flat tax, alla lotta all’evasione, alla cancellazione dello Ponte sullo Stretto. Se passerà qualcosa? Il premier ha annunciato che su alcuni provvedimenti ci saranno dei passi indietro, vedremo“.
“Ecco perché il salario minimo è importante”
Boccia ha parlato in questa intervista anche del salario minimo: “E‘ una misura necessaria perché abbiamo circa 4 milioni di lavoratori al di sotto della soglia di povertà. I nostri emendamenti, tra l’altro, propongono anche la proroga e il potenziamento del bonus luce e gas. E poi non mancano gli investimenti“.
“Si tratta di misure coperte – continua l’esponente del Pd – anche se spiegarlo è davvero difficile visto che tutti gli spazi sono controllati dal governo. Questo esecutivo sta facendo un grosso errore: pensare di piegare ai propri voleri lo stesso Parlamento, a cui ha impedito di presentare emendamenti. Una mossa che sembra rappresentare un anticipo del premierato“.
“Nessun contatto con il governo”
Boccia smentisce anche di avere avuto contatti con il governo per accelerare l’iter della manovra: “Non abbiamo avuto risposta sui nostri emendamenti. Se ci vogliono chiedere solo quanti ne ritiriamo, non ci interessa. In realtà molti esponenti della maggioranza si sono scatenati con il decreto Anticipi, presentando numerose proposte molto simili alle nostre come Superbonus e misure dedicate agli enti locali. Noi vogliamo capire su quali hanno intenzione di andare avanti“.