In merito all’argomento riguardante la manovra si è voluto soffermare Luigi Sbarra: l’attuale segretario della Cisl ne ha parlato in una intervista concessa al ‘Sole 24 Ore’
Luigi Sbarra non è pienamente convinto della riforma riguardante la manovra presentata direttamente dal governo. Questo non è affatto un mistero visto che non si tratta della prima volta che lo ha voluto sottolineare. Nel corso di una chiacchierata con Giorgio Pogliotti del ‘Sole 24 Ore‘ ha espresso tutti i suoi dubbi e le poche certezze che nutre in questa manovra. Per l’attuale segretario della Cisl servono molti correttivi per quanto riguarda le pensioni.
Senza dimenticare le risorse da aggiungere alla sanità, istruzione e agli Enti locali. Non si è fatto attendere l’invito al Governo nell’effettuare una marcia indietro per quanto riguarda le penalizzazioni dei rendimenti dei trattamenti pensionistici che riguardano alcune categorie pubbliche. Sbarra sintetizza affermando che servono aiuti a Regioni e Comuni per l’attuazione del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza. Queste sono alcune delle richieste che verranno portate avanti dalla Cisl nel corso della manifestazione che si terrà a Roma.
Martedì 28 novembre sarà una giornata molto importante per loro visto che si recheranno a Palazzo Chigi per parlare con la premier, Giorgia Meloni in merito alla questione della Legge di Bilancio. Come riportato in precedenza ha sottolineato il fatto che vogliono migliorare la manovra ed andare oltre. Con la speranza che possa esserci una importante crescita e sviluppo. Magari sbloccando anche gli investimenti e rinnovare i contratti pubblici e privati.
Magari con la realizzazione di una nuova politica dei redditi. Le richieste nel corso della manifestazione che si terrà nella Capitale sono sempre le stesse. Queste alcune delle sue parole: “Il Governo deve fare marcia indietro su rigidità introdotte sulle pensioni, nelle regole di flessibilità, restrizioni dei rendimenti sui trattamenti pensionistici di alcune categorie pubbliche. Le stesse che rischiano di innescare una fuga anticipata di medici, infermieri, maestre e molti altri“.
Poi ha continuato dicendo: “Il tema delle risorse non può continuare a diventare un alibi. Le soluzioni, se uno vuole, si trovano. Ne possiamo indicare almeno tre: quella che riguarda la lotta all’evasione e all’elusione, contributo di solidarietà per le grandi multinazionali della logistica, digitale, energia, farmaceutica e maggiore tassazione dei grandi patrimoni immobiliari e delle grandi rendite finanziarie“.