Morte Giulia Cecchettin, il killer Filippo Turetta è ritornato in Italia: nel frattempo è stata ufficializzata la data del suo interrogatorio. Gli ultimi aggiornamenti di questa orribile vicenda
La Germania, pochi giorni fa, ha dato il suo definitivo “via libera” in merito all’estradizione di Filippo Turetta. Il killer della povera Giulia Cecchettin, nella giornata di ieri, è ritornato in Italia. In questo momento si trova nel carcere di Montorio di Verona. L’assassino è entrato scortato dai carabinieri nell’istituto penitenziario. Ad attenderlo il suo avvocato, Giovanni Caruso. Mentre la direttrice del carcere, Francesca Gioieni, ha ribadito ai giornalisti che stanno lavorando su questa vicenda, proprio come lo si fa per tutti i detenuti.
Fa sapere che il 22enne è “tranquillo“. Mentre il suo avvocato ha fatto sapere che il suo assistito è molto “provato” da questa vicenda. Il suo arrivo in carcere si è verificato intorno alle ore 14:25. E’ stato sottoposto a “tutte le lunghe procedure” come previsto per i nuovi detenuti. Ovvero visita medica, indagini di carattere psichiatrico ed altro. In questo momento è “assistito e protetto in un carcere di grande sicurezza“. La preoccupazione che altri detenuti possano aggredirlo c’è. Così come il killer possa compiere gesti autolesionistici.
Nel frattempo è stata fissata la data per quanto riguarda l’interrogatorio con il gip di Venezia, Benedetta Vitolo. Ci sarà martedì 28 novembre. Tra i presenti anche il pm, Andrea Petroni. Lo stesso che potrebbe chiedere un aggravamento rispetto ai reati contestati. Mentre il suo avvocato, Caruso, è pronto a chiedere una misura alternativa al carcere. Si parla di perizia psichiatrica. Nel caso in cui i legati non avanzeranno delle istanze, allora il gip non deve scrivere nessun nuovo provvedimento.
Lo stesso avvocato ha fatto sapere che i genitori del killer potranno incontrare il loro figlio “quanto prima“. Ricordiamo che lo studente è arrivato dalla Germania con un aereo militare partito da Roma per Francoforte. Precisamente dal carcere di Halle dove è stato portato subito dopo essere stato fermato dalla polizia tedesca. Durante il viaggio, chi ha viaggiato con lui, ha fatto sapere di non aver detto una “singola parola”.
Nel frattempo l’altro suo avvocato, Emanuele Compagno, ha deciso di ufficialmente di rinunciare al mandato che riguarda la difesa di Turetta. In una breve intervista che ha rilasciato all’Adnkronos ha fatto sapere che non prenderà più parte a questo caso. “Con l’arrivo in Italia di Filippo considero concluso il mio lavoro di difensore d’ufficio. Nulla c’entrano le polemiche che qualcuno ha sollevato sul mio conto”.