Dopo le sue parole, le opposizioni hanno chiesto al ministro della Difesa di “riferire al più presto in Aula”.
La richiesta arriva dopo le dichiarazioni di Guido Crosetto sulla possibilità che proprio dalla magistratura arrivi il rischio maggiore per la tenuta del governo, a firma del capogruppo del Pd in Commissione giustizia alla Camera Federico Gianassi. A lui si sono aggiunti i parlamentari di Alleanza Verdi e Sinistra e Azione.
Interpellato ai microfoni di Notizie.com, Gianassi non ha dubbi: “Abbiamo giudicato gravi le parole di Crosetto, che ha dichiarato che a suo giudizio esiste un’azione della magistratura contro il governo. Per questo in Aula alla Camera abbiamo richiesto un’informativa urgente al ministro. Il suo attacco alimenta scontri tra il potere politico e giudiziario e non è accompagnato da fatti circostanziati, bensì da voci che il ministro ritiene di aver sentito. E se ha elementi per sostenere queste tesi, più che ai giornali deve rivolgersi alle autorità competenti”.
Il ministro della Difesa si è già reso disponibile a spiegarsi in Parlamento, all’Antimafia e al Copasir. “Crosetto, sempre sul Corriere, ha successivamente confermato di non aver fatto quelle affermazioni in modo superficiale. Ha dichiarato che sarebbe grave se fosse vero, quindi forse anche lui ne dubita. Senza fatti queste accuse sono generiche e fumose e mettono nel mirino la magistratura che svolge un lavoro autonomo e indipendente rispetto alla politica. I magistrati hanno il diritto di pretendere che non ci siano intromissioni nell’esercizio delle loto funzioni costituzionalmente riconosciute”.
In particolare la polemica è nata perché Crosetto ha fatto riferimento alle europee: “Il ministro ha dichiarato che si immagina attacchi nei confronti del governo da qui alle elezioni europee, quindi attacchi finalizzati alla destabilizzazione politica. È gravissimo: sta accusando la magistratura di comportamento eversivo? È incredibile leggere queste tesi in un’intervista. E visto che ormai l’ha fatto, ha il dovere di chiarire cosa intende, a quali elementi si riferisce, a quali indagini sta pensando”.
Intanto il governo va avanti sulla riforma della giustizia. Oggi in Consiglio dei ministri convocato alle 16.30 ci sarà l’esame definitivo di due decreti, uno dei quali riguarda la valutazione di professionalità delle toghe e la valutazione dei magistrati, nell’ambito della riforma Nordio.
“Leggeremo i decreti legislativi annunciati, ma l’auspicio è che non siano finalizzati ad alimentare uno sconto o un’opposizione ideologica con la magistratura. Tutti gli interventi in materia di giustizia devono avere come obiettivo costruire il miglior modello possibile nell’interesse dei cittadini e delle imprese. Purtroppo in questi mesi abbiamo visto che quando si è parlato di giustizia, lo si è fatto soprattutto per alimentare bandiere ideologiche che richiamano il passato e non ce n’è bisogno. Una classe politica moderna e adeguata ha il coraggio di guardare al futuro nell’interesse dei cittadini, perché il comparto della giustizia se efficiente e ben funzionante è determinante per la buona qualità della democrazia”.