“No”. Questa la risposta del ministro della Difesa Guido Crosetto alla domanda di Affaritaliani se il suo affondo contro una parte della magistratura sia stato preventivamente concordato con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Intanto non si placa la polemica politica
Meloni sapeva? Era stato avvisato il presidente del Consiglio in maniera preventiva che attacco avrebbe sferrato il fondatore di Fratelli d’Italia, nonchè suo ministro della Difesa, contro una buona parte delle toghe?” No”.
Questa almeno la risposta arrivata dallo stesso ministro Crosetto alla domanda di Affaritaliani.it se il suo affondo contro una parte della magistratura sia stato preventivamente deciso col suo premier. Prendendo per vera l’affermazione di Crosetto, nel frattempo lo scontro politico non accenna a placarsi. “Sono parole che ci hanno amaramente sorpreso perche’ parlare di opposizione giudiziaria e’ qualcosa di particolarmente grave. La giustizia giudiziaria non fa opposizione al governo non e’ ne’ contro, ne’ pro il Governo, come abbiamo cercato di spiegare ieri per l’ennesima volta in una nostra assemblea straordinaria convocata su un’altra vicenda”.
A dirlo Giuseppe Santalucia, presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, a ’24 Mattino’ su Radio 24 sempre a proposito delle parole del ministro della Difesa Guido Crosetto nell’intervista rilasciata ieri al ‘Corriere della Sera’. “Noi non remiamo contro, non collaboriamo: facciamo un altro mestiere, esercitiamo la giurisdizione. Se non ci si intende su questa premessa – ha aggiunto il leader del sindacato delle toghe – tutto il resto e’ ovviamente frutto di un gigantesco equivoco che disorienta la pubblica opinione che sente dalla parola di un autorevole ministro associare la giustizia all’opposizione politico-partitica e questo e’ qualcosa di inaccettabile”. Tornando invece alle reazioni dei singoli partiti, “Credo che il ministro Crosetto abbia detto delle cose di sicuro interesse. Se il ministro della Difesa, non propriamente l’ultimo arrivato, dice le cose evidentemente c’è qualcosa di molto serio. Ma la mia domanda è un’altra: perché Giorgia Meloni all’improvviso ha bloccato la riforma della giustizia? Che cosa è successo, di che cosa paura Giorgia meloni?”. Queste invece le parole del leader di Italia Viva Matteo Renzi a margine dell’evento “Direzione Nord” a Milano. “Dunque al ministro Crosetto diciamo: se vogliamo parlare di rapporti complicati tra magistratura e politica facciamo pure, ma siccome loro sono al governo, ciò che dovrebbero raccontare agli italiani è perché hanno preso la riforma Nordio e l’hanno cancellata. Su questo punto qualcuno dovrebbe spiegare chi è che ha paura?”, ha aggiunto Renzi.
“Autonomia, Premierato e Giustizia. Tutte riforme che devono viaggiare su uno stesso binario, per usare una parola che piace molto a voi giornalisti ultimamente”. Prova a scherzare con la stampa il deputato di Forza Italia Giorgiò Mulè, citando tra le righe l’episodio “Freccia Rossa” che ha visto protagonista in negativo il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Ma tra il serio e io faceto, Mulè sottolinea una grossa verità molto cara al partito fondato dallo scomparso presidente Silvio Berlusconi: ovvero, ad ogni partito che compone la maggioranza di governo, spetta la sua riforma. A buon intenditore, poche parole”.