Loro sono Ano e Tako due sorelle che hanno scoperto di essere tali dopo un post sui sociale e grazie ad un’associazione che si occupa di storie del genere
Una storia allucinante, di quelle che a raccontarle non sembrano vere per quanto sono brutte e agghiacciante. O meglio la storia che ha riportato Ano Sartania e Tako Khvitia a ritrovarsi è bellissima perché si tratta di due ragazze nate nello stesso giorno e dalla stessa mamma, ma che hanno vissuto una vita lontana una dall’altra e con cognomi diversi e che a distanza di anni si sono ritrovate e mai più si sono lasciate. Una vicenda meravigliosa, ma che dietro nasconde una storia infima e vergognosa. Queste due ragazze hanno vissuto in differenti città della Georgia senza incontrarsi. La prima Ano nella capitale, Tbilisi. L’altra, Tako, a Zugdidi, in Mingrelia, regione affacciata sul mar Nero. Entrambe, guarda il caso, ballerine, nella stessa città a undici anni, con qualcuno che vede la grande somiglianza, ma non succede nulla. Almeno in quel momento. Finché un giorno di novembre del 2021, Ano riceve un video di TikTok con una ragazza identica a lei.
Un’amica le chiede il motivo per il quale si fosse fatta i capelli blu, ma lei, che vedeva la sua foto ed era identica, sa bene che non è lei quella con i capelli blu e da quel momento parte la ricerca affannosa di questa ragazza identica dalla chioma blu. A quel punto Ano esamina uno per uno i diecimila follower dello studio di tatuaggi che ha pubblicato la clip. Ma niente da fare. Allora posta uno screenshot in un gruppo Facebook. Una compagna di Tako, l’altra quella coi capelli blu, nel frattempo si è trasferita a Tbilisi, lo nota e le dà il contatto. Le ragazze, allora iniziano a scriversi. Si danno appuntamento alla fermata della metro Rustaveli, nel centro della città e quando si trovano una davanti l’altra, sembra di stare allo specchio.
Tutto succede il 20 giugno del 2002, a Kirtskhi, un piccolo paese con meno di mille persone, una donna di nome Aza Shoni dà alla luce due gemelle, ma qualcosa non va bene e va in coma. Il marito, Gocha Gakharia, con cui aveva già tre figli, dice di aver scoperto che le bambine di quella gravidanza non sono le due e tutto il paese, alla fine, sostiene la sua storia, essendo quella georgiana una società patriarcale. Le sorelline, che sono sicure che sia stato il padre a venderle, vengono adottate separatamente da famiglie che le daranno tantissimo affetto.
Ora le due ragazze sono inseparabili, anche se non hanno una grande voglia di rivedere la mamma che vive in Germania, ma sia Ano e Tako si chiedono il motivo perché non ha mai fatto in modo di cercarle, quando ha saputo che non erano ma vive. Quello che riguarda Ano e Tako e la loro storia a lieto fine la si deve a Tamuna Misuridze che ha creato un portale per ritrovare i bambini scomparsi anzi fatti passare morti nel giorno della nascita per venderli ad altre famiglie. Una storia che in Georgia, a due passi dalla Russia sta facendo molto rumore. E vergogna.