In una intervista che ha rilasciato al quotidiano “Corriere della Sera’ è intervenuta la portavoce e vicesegretaria di ‘Azione’, Mariastella Gelmini
Una manovra che, a dire il vero, non convince del tutto il suo partito di appartenenza. D’altronde non è assolutamente un mistero il fatto che ‘Azione‘ di Carlo Calenda abbia trovato dei punti che non piacciono affatto. Stesso discorso vale anche per una degli esponenti dello stesso come Mariastella Gelmini. L’attuale portavoce e vicesegretaria ne ha parlato in una intervista al ‘Corriere della Sera‘. A quanto pare avrebbero pensato di proporre una “contromanovra“, criticando apertamente quella del governo definita “senza ambizioni“.
“Non taglia nemmeno le tasse che per il centrodestra dovrebbe essere il primo punto“. Una Legge di Bilancio che non convince non solo il partito, ma per la stessa Gelmini anche le stesse imprese e famiglie. Per quanto riguarda le tasse: “Invece di diminuirle le aumenta. Non incide sul taglio del debito. L’unico investimento riguarda il Ponte sullo Stretto. Il ministro Giorgetti dice che è stato fatto il possibile? Noi continueremo a provarci. I capitoli principali sono salute, scuola e industria“.
Sulla salute è stata fin troppo chiara: “Le risorse previste non sono sufficienti neanche per coprire l’aumento dei costi, gli stessi che vanno dall’energia fino alle materie prime. E’ necessario tagliare le liste di attesa e incrementare gli stipendi dei medici. Vogliamo anche l’eliminazione del taglio delle pensioni. Investire anche sul reclutamento. Negli ospedali mancano 20.500 medici e 6mila infermieri“.
Sull’argomento scuola ribadisce: “Siamo uno dei paesi con tasso di dispersione scolastica superiore alla media. Deteniamo il primato, per numero di giovani, tra i 15 ed i 19 anni che non studiano e non lavorano. Vogliamo introdurre il tempo pieno in alcuni posti come quelli di Caivano. Per le risorse potremmo utilizzare anche i fondi europei. Bisogna potenziare anche la formazione professionale. Magari optare l’erogazione mensile invece di quelle semestrali per le borse di studio“.
Criticata anche la manovra sotto il profilo fiscale: “Le tasse non vengono tagliate, ma aumentate. Come l’Iva sui prodotti per l’infanzia e igiene femminile. Crescono le accise, l’intervento sulla cedolare secca, anche il taglio del cuneo è temporaneo. Il nostro partito insiste sul finanziamento di Industria 4.0. Nel 2017 quel piano portò a un balzo degli investimenti di almeno il 10%. La Meloni ha annunciato che, con la revisione del Pnrr, ci sono 12,5 miliardi in più per le imprese“.