Il tecnico biancoceleste alla vigilia della sfida di Champions League contro il Celtic: “Il ritiro è stato fatto ad alti livelli. Poi qualcosa è cambiato”
Al termine di Salernitana-Lazio, sesta sconfitta in tredici gare di campionato, Maurizio Sarri aveva lanciato segnali sul suo futuro, mettendosi in discussione: “Se la colpa è mia, dirò a Lotito di cambiare”. Oggi, a 48 ore di distanza dal ko di Salerno e alla vigilia della sfida di Champions League contro il Celtic, il tecnico è tornato a lanciare messaggi chiari alla squadra: “I segnali dopo Salerno? Non voglio segnali ora, ma domani. Abbiamo perso una partita per superficialità, mancanza di determinazione. Abbiamo perso in maniera brutta, la squadra deve rispondere non a parole, ma sul campo”.
Sarri: “Mentalità? Colpa dell’ambiente”
Segnali anche all’ambiente, che Sarri imputa come uno die fattori che hanno portato al mancato salto di qualità dal punto di vista mentale. “La mentalità dipende da duemila fattori. Probabilmente a livello ambientale qualcosa trasmette poco, è difficile capire il motivo. Se cambiano calciatori e allenatori ma rimane sempre lo stesso livello, vuol dire che il problema è ambientale“. Eppure, secondo Sarri, durante il ritiro pre campionato, i segnali erano incoraggianti. “Il ritiro quest’anno è stato fatto su alti livelli. E’ cambiato qualcosa dopo il ritiro. Durante la preparazione, l’atmosfera all’interno della squadra era di ottimo livello”
“Lazio prevedibile? Il Barcellona ha giocato dieci anni allo stesso modo”
I numeri di questo inizio di stagione sono inquietanti: sei ko in campionato, uno in Champions, quattro reti segnate nelle ultime cinque gare (tre su calcio di rigore) ed un’incapacità di trovare imprevedibilità in zona realizzativa. Ma Sarri si rifiuta di pensare che la sua squadra sia diventata troppo prevedibile. “Il Barcellona ha dominato in Europa dieci anni giocando sempre allo stesso modo. Questi sono discorsi da bar che non mi interessano assolutamente”. In passato, nei momenti di difficoltà, i tecnici si sono aggrappati ai senatori: “Bisogna resettare. Non esiste più vecchia guardia o nuovi. I giocatori a disposizione sono questi e non esistono pregiudizi. Valutazioni tattiche? La tattica aiuta quando sei al livello degli avversari. Quando entri in campo meno cattivo degli avversari, non c’è tattica che conti”.
“L’intervento del direttore mi è piaciuto”
Al termine della gara di Salerno, il tecnico aveva invocato un intervento della società: “C’è stato, ed è stato fatto dal Direttore Fabrani. E’ stato un intervento tosto. Di questo sono contento perchè ce n’era bisogno. E’ stato un intervento bello: mi è piaciuto”. Domani la sfida al Celtic in Champions League: “Sono una buona squadra, con un buon ritmo e con discrete qualità tecniche. Non è facile affrontarla e non ci dobbiamo illudere dei risultati in trasferta in due partite condizionate dall’inferiorità numerica. Sarà un match complicato. La situazione degli infortunati? Zaccagni e Romagnoli sono fuori. Casale è in miglioramento, ma non è pronto per poter giocare. Sta meglio Rovella: ora vedremo l’ultimo allenamento e poi tireremo le somme”.